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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Seconda — Alta Italia
   — la piazza (lolla Scala, rara avis, che fa il paio colla piazza di San Fedele, sul lato opposto del palazzo Macino; incorniciate ambo le piazze dalle linee maestose di quel capolavoro dell'Alessi, a cui fa riscontro, nella prima, il frontone del teatro alla Scala e nell'altra le linee di esuberante classicismo trovate dal Pellegrini per la chiesa di San Fedele: adorna la prima del monumento a Leonardo da Vinci, l'altra da quello di Alessandro Manzoni. Poi a queste si può aggiungere l'antica piazza Fontana, poco discosta dal Duomo, dietro l'abside di questi, con una fontana barocca, e la piazza di San Carlo, sul corso Vittorio Emanuele, piccola assai, ina regolare, costituita per tre lati dal colonnato che serve in certa guisa da pronao alla chiesa di San Carlo. Fra le piazze irregolari di Milano troviamo più largo campo a citazioni, póni in ci andò dalla eccentrica piazza di Sant'Ambrogio, alberata, e nel suo insieme, anche per la maestà della insigne basilica che ne forma l'ornamento principale, assai pittoresca; e venendo alle più centrali, come piazza Borromei colla statua dell'asceta che ha data tanta fama a questa famiglia; piazza di Santo Sepolcro, ove la statua del cardinale Federigo Borromeo v'indica che li presso liavvi, creato da questi, un monumento ben maggiore di quelli lasciati da S. Carlo: la Biblioteca Ambrosiana; piazza Cordusio, che ora si sta trasformando modernamente in una piazza Glittica, ricordante, coll'etimologia del nome la sede del duca nei tempi della feudalità franco-longobarda; piazza Mercanti, storica, interessantissima per i suoi monumenti, che ancora parlano della Milano libera, gloriosa, potente delPéra comunale e della Lega; piazzaBelgioioso, ove mostrasi, ornata di terrecotte rosse, la casa abitata negli ultimi anni, fino alla sua morte, da Alessandro Manzoni; la piazza Santa Marta, regolarizzata con nuovi edifici scolastici, ultimamente abbellita da uno sqitttre alberato, nel mezzo del quale sorge il monumento commemorativo dei caduti di Mentana, eretto con l'ondi di sottoscrizione popolare, ed inaugurato presente il Duce glorioso; la piazza della Vetra, ora mercato popolare, ma dai lugubri ricordi, perchè ivi ne' secoli passati si erigevano i patiboli, la berlina e la ruota di tortura; la piazza Filangieri, affatto moderna e regolare, prospiciente a quel ricettacolo immane di dolori, di colpe di lacrime, d'imprecazioni cli'ò il carcere cellulare; la piazza Sant'Alessandro, sulla via degli Amedei e davanti alla chiesa omonima, testimone ad un tempo della rigonfia fastosità e del barocchismo spaglinolo; la piazza di S. Stetano e quella dell'Ospedale Maggiore, che hanno il merito di presentare in lunga prospettiva la facciata di quel grandioso ed antico monumento della carità milanese, cli'ò l'Ospedale Maggiore. Altre piazze di minore importanza, prendenti il nome da chiese su cui s'aprono, sono quelle del Cannine e di San Simpliciano sul corso Garibaldi; di Sant'Eustorgio sul corso di porta Ticinese; di San Marco sulla tratta ove il Naviglio della Martesana fa gomito per cominciare il giro della fossa interna; di San Giorgio, dell'Angelo, di San Celso ed altre che ora non franca la spesa di rammentare.
   A porta Genova, a porta Ticinese, a porta Monforte, a porta Vittoria sono ampn piazzali ed un bellissimo piazzale può pur dirsi quello davanti all'ingresso dei Giardini pubblici, sul principio del corso Principe Umberto, ove sorge il monumento di Cannilo Cavour, e che dal grande statista del risorgimento patrio prende il nome.
   MILANO ANTICA
   Quantunque si abbiano monumenti numerosi — e, come vedremo più avanti, se ne cerchino e se ne vadano ognora trovando de' nuovi — che provano come la plaga sulla quale, ora sorge Milano insieme al paese circostante fosse abitata da società limane delle epoche primitive, quali sono quelle delle stazioni lacustri e dell'età della pietra e del bronzo; quantunque tradizioni raccolte da storici latini in epoche di piena civiltà e monete e cimeli! trovati sopra luogo, parlando della Meiliolamim Insubrwm ci parlino della antichissima città o raccolta di abitazioni formata nel mezzo della vasta pianura dai Galli Insubri primi conquistatori, che, attraverso alla dominazione degli Etruschi,