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l'arte Seconda — Alta Italia
della città, come quella a cui facevano capo le più importanti strade, che venivano di fuori; la strada romana specialmente, «ingiungente Milano coll'Eniilia c col rimanente dell'Italia inferiore. Lo spostamento degli interessi e delle cose cagionato dalle ferrovie, ha tolto a questo corso molto dell'antica sua importanza; nondimeno è sempre la via preferita da chi giunge alla grande città dalle plaghe agricole della bassa Lombardia.
Di minore importanza o sussidiari alle principali arterie, ma pur sempre sfogo di 1111 movimento considerevole sono, il corso di porta Vittoria (intercedente fra porta Venezia e porta Romana, tratto sussidiato anche dalla nuova barriera di via Monforte), il corso di porta Nuova (intercedente fra porta principe Umberto e porta Garibaldi), il corso di porta Volta (a nord-ovest di porta Garibaldi) che mette capo al Cimitero monumentale, ed alla strada provinciale per Como, la strada di porta Tenaglia, nella regione nord di Milano, che congimige al centro 1111 popolosissimo sobborgo operaio ed industriale, una vera unova città; il nuovissimo e magnifico corso Dante, che da piazza Mercanti presso piazza del Duomo, per il l'oro Lonaparte mette in comunicazione il centro colla porta Sempione (Arco della Pace) (tig. 3) da una parte e colla stazione delle ferrovie Nord-Milano ed 1 nuovi quartieri dall'altra; il corso .Magenta 0 dell'antica porta Vercellma, perlaquale in altri tempi, era tutto il transito fra Milano e il Piemonte; il corso di San Celso che va a porta Ludovica, alla quale fanno capo strade dalle borgate della immediata campagna; il corso di porta Vigentina, sussidiaria alla porta Romana, utile esso pure al traffico delle vicine località agricole.
Delle vie interne poi, perla importanza del movimento, degli edifici che. vi si trovano: per 1 raccordi di cui sono oggetto, vanno ricordate: la via di Prora col suo prolungamento oltre il ponte sul Naviglio interno, nella moderna via Solferino; la via della Moscova, stupendo rettifilo clic dal giardino pubblico per oltre due chilometri si spinge fino al bastione di porta Tenaglia, poco lungi da questo sbocco; le vie della Croce. Possa, Monte di Pietà e dell'Orso, disegnanti 11110 degli anelli concentrici della viabilità milanese; via Porgoniiovo e via de'Pigli, sedi di aristocratiche dimore; via Minte Napoleone-, in ricordo dell'istituto di credito pubblico creatovi da Napoleone I nei migliori momenti del Pegno Italico; via Giandomenico Pomagnosi, clic da viti Manzoni fa capo a quel ìnoiiiiniento della operosità, del risparmio, della ricchezza lombarda, cll'è appunto la Cassa di Risparmio delle provincie lombarde; la via Pietro \ erri, colle adiacenze sue, centro di uffici commerciali, bancari, giornalistici, ecc., ecc., di grande importanza; la via Rastrelli, di fianco al Palazzo Reale, nella quale, tino a che ne sia stabilita la nuova sede, si trova 1 ufficio centrale delle R. Poste; la via Larga, ch e di sfogo al nucleo interno e porta ai mercati del Verziere e di piazza S. Stefano e, occorrendo, per la quieta via di S. Antonio 0 per altre trasversali, davanti all'Ospedale Maggioro? la via Monforte, che dal largo di San Pabila all'estremità orientale del corso A ittorio Emanuele conduce itila barriera omonima, nella qual via trovasi il palazzo della Provincia colla Prefettura, colle adiacenti \ìe del Conservatorio e Stella; via Arcivescovado e via Alciato, di fianco al Duomo e tra piazza Fontana e piazza Peccaria, ove più specialmente 111 dati giorni affluiscono le genti canipagnuole a trattar d'affari; la via San Vittore, che dal ponte omonimo sul Naviglio interno, presso la piazza di S. Ambrogio, si spinge, larga, diritta con begli eilifizi tino al bastione occidentale della città: le vie Amedei ed Unione, nelle quali s'incontrano frequenti edilizi che ricordano il tempo, per Milano poco lieto, della dominazione spagnuola ; tutta la v ia, pressoché circolare, che coi nomi di Fate-bene-Fratelli, Senato, San Damiano, Francesco Sforza, Santa Sofia, Molino dell'Anni, Vittoria e San Gerolamo, dal ponte di Brera fino a piazza Castello, segue la linea ininterrotta del Naviglio interno.
Sene eccettuiamo la piazza del Duomo, che per la sua singolarità è cosa tutta a parte, le piazzo di Milano sono ben lungi dal poter gareggiare con quelle ani] ri e, magnifiche, monumentali piazze che tanta parte sono della bellezza artistica di Torino, di