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l'arte Seconda — Alla Italia
di ogni abitante della provincia di Milano si ragguaglia a L. 89.85; il contributo medio per ogni abitante di tutto il regno si ragguaglia invece ti L. 47.95.
La provincia di Milano, disponendo per conto proprio di un cospicuo patrimonio il cui reddito annuo ascende a 150,000 lire, richiede dai contribuenti, mediante sovrimposta, in media ogni anno L. 2,858,720. Il solo Comune di Milano nel 1891 ha avuto in complesso un reddito di L. 11,430,374 per sovrimposta fondiaria, per dazio consumo, per tassa esercizi e rivendite, per tasse vetture, domestici ed altri proventi minori.
Ter gli altri Comuni della provincia le notizie alquanto in arretrato (1887) danno un totale ili L. 1,673,457 di imposte, comprese quelle del Comune di Milano, che in quell'anno applicò tasse e riscosse diritti per L. 938,274.
La Camera di Commercio di Milano ricavò dalla sovrimposta sulla ricchezza mobile, nell anno 1891, L. 102,698; la Camera di Commercio di Lodi ha un provento addizionale alla ricchezza mobile di L. 4500 annue circa.
Degli enti locali della provincia di Milano, i soli Comuni avevano al 31 dicembre debiti per la somma di L. 92,456,969, delle quali L. 87,063,259 di spettanza del comune di Milano — debito ridotto a L. 69,950,258 il 31 dicembre 1891. La provincia ili Milano e la Camera di Commercio di Milano e ili Lodi non hanno debito alcuno.
L'amministrazione della provincia e dei Comuni ò regolare ed ordinata, ed è rarissimo il caso che in questa provincia avvenga lo scioglimento di Consigli comunali e provinciali per difetti od irregolarità ili amministrazione, e quando ciò avviene, è quasi sempre nei Comuni rurali e della menoma importanza.
V.
Movimento economico — Industria e commercio.
Dal pregevolissimo volume di notizie sulle condizioni industriali della provincia di Milano, teste pubblicala dalla locale Camera di Commercio e gentilmente favoritoci (1), crediamo utile riassumere i dati riferentisi alle condizioni dell'industria ed al movimento economico della provincia di Milano, che ha parte sì rilevante nella economia generale dello Stato.
Poste e Telegrafi. — Al 31 dicembre 1891 si contavano nella provincia 155 uffici e collettorie postali; 133 uffici telegrafici così ripartiti: permanenti 1; aperti fino alla mezzanotte 9; orario limitato 25; nelle stazioni ferroviarie aperti al pubblico 79; nelle stazioni ferroviarie o tramviarie non aperti al pubblico 19.
L'ultima statistica postale (1890-91) dà che in quell'anno furono impostate nei vari uffici della provincia: 10,893,612 lettere semplici e biglietti postali; 1,218,716 lettere raccomandate; 29,877 lettere assicurate per un valore dichiarato ili L. 8,935,712; 3,434,444 cartoline semplici; 302,224 cartoline doppie; 220,176 pieghi ili carte manoscritte; 668,896 campioni;33,706,701 stampe periodiche; 13,835,166non periodiche; infine 1,201,363 plichi di corrispondenza d'ufficio, esente da tassa. Furono inoltre emessi 201,363 vaglia postali per un importo di L. 32,231,275 e ne furono pagati 506,611 per un importo di L. 29,541,312. Le entrate postali della provincia ascesero nel 1890-91 a L. 4,681,870.
I telegrammi privati spediti dagli uffici telegrafici governativi e ferroviari della provincia, nello stesso esercizio, furono 661,980, dei quali 537,053 per l'intorno e 124,927 per l'estero; i telegrammi governativi furono 10,313; quelli in servizio telegrafico e ferroviario 441,448 e quelli ni servizio postale 2377; in totale furono spediti 1,116,118 telegrammi.
(1) Notizie nulle condizioni industriali della provincia di Milano, pubblicate per cura della Camera di Commercio e della Direzione generale di Statistica dal dott. leopoldo Saiìratini. Milano 1S93.