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Parie Seconda — Alta Italia
Al considerevole sviluppo industriale ed agricolo della provincia milanese, corrisponde un'adeguata e sempre progrediente viabilità allacciante di sempre maggiore e più facile vincolo i centri industriali colle plaghe agricole, e gli uni e gli altri cogli sbocchi di consumo.
fin dai tempi più remoti a cui giunga la nostra storia, Milano, per la sua posizione pressoché centrica nella grande piana padana ed insubre, equidistante tra i pili importanti sbocchi alpini e dal mare, fu centro di allacciamento delle strade principali, che percorrevano l'Italia superiore e valicavano le Alpi. Cosi ai tempi di Iìonia, Milano era centro ili una importantissima rete di strade, che sì diramava per tutta la Gallia Cisalpina; che attraversava al Gottardo ed al Senipione le Alpi; che si spìngeva nei paesi subalpini, fino ad Ivrea, ad Aosta, a Torino, a Snsa; clic scendeva, attraversando Impennino, fino a Genova e di là, per la riviera occidentale, fino nella Gallia meridionale e neiriberia; che si univa a Piacenza colla gran via Emilia; che per Mantova, per Padova, per Aqnileja e per le Alpi Giulie si dirigeva a Pola ed in Oriente. Di questa gran rete stradale la barbarie medioevale riuscì, per molti secoli, ad attenuare l'importanza, a menomare il valore ; ma non a soffocare, a spegnere del tutto la vitalità. Onde venute, coll'éra comunale e col rinascimento, condizioni di civiltà e (l'economia migliori, le antiche e grandi arterie che affluivano a Milano ripresero gradatamente sangue e vitalità ed 1111 posto eminente nel movimento dell'Italia superiore.
Così, nel nostro secolo si trovarono a far capo 111 Milano quindici strade, dette provinciali e regie, delle (piali, le più inportanti furono: la postale Milano-Venezia, che di là continuava per Vienna, che cominciava da porti Orientale (ora Venezia) e seguendo il Naviglio della Martesana passava l'Adda a Cassano; la Vercellnia estrada del Piemonte, che da Milano, fuor di porta Vercellina (ora Magenta), con 30 chilometri porta a lioffalora, donile passando il Ticino sul magnifico ponte bel monumento del Regno Italico dovuto agli architetti Parea, Granella e Melehioni - entrain Piemonte e segue fino a Torino, con importanti diramazioni a destra ed a sinistra; la strada di Pavia, che esce da porta Ticinese, e fiancheggia il Naviglio per 32 chilometri, fino a Pavia, da cui prosegue per Poltre Po, Voghera, Tortona, Genova; la Vigevauasca, uscente pure dalla porta Ticinese, costeggiarne il Naviglio Grande e per Abbiati* grasso raggiungente, con 23 chilometri, il Ticino e la Lomelliiia- tino al 1859 compresa negli Stati Sardi ; la Romana, o Mantovana, che uscendo da porta Romana va in 48 chilometri fino a Casalpusterlengo, ove si biparte: un ramo accostandosi al Po, che passa su ponte di barche presso Piacenza; l'altro sulla sinistra di questo fiume, per Codogtio, Pizzighettone e Cremona va a Mantova, donde, volgendo a sud, varca il Po a San Benedetto, e pel Modenese raggiunge l'antica via Emilia.
Dalla porta Comasina (ora Garibaldi) una strada di 40 chilometri porta a Como, da dove con 5 chilometri raggiunge a Chiasso il confine svizzero, e di là sale per il monte Ceneri al Gottardo. — Dall'Arco della Pace, o del Sempione, si partivi — altro bel monumento del Regno Italico — la strada che per Sesto Calende, Aréna, Domodossola, va al Sempione mettendo il Vallese in diretta comunicazione colla Lombardia,: meraviglioso passaggio aperto etere italo, tra il 1801 ed il 1S12 con 15 ponti e 5 gallerie nel masso. Infine fanno capo a Milano, a porta Venezia, le strade dello Spinga e dello Stelvio, congiungentisi a Colico e continuanti fino a Milano, colla bella strada che costeggia la sponda sinistra del Larici ramo di Lecco.
Attualmente la provincia di Milano ha circa 3500 chilometri di strade rotabili ordinarie, cioè C00 chilometri di strade provinciali e 2900 chilometri dì strade comunali obbligatorie, senza dire delle numerose strade consortili, vicinali, private.