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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Milano
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 547

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alta Italia
   stimare gli Italiani fra di loro prepararono ed affrettarono il risorgimento nazionale — ostentano come in una mostra solenne tutte le antitesi vegetali dell'Italia. A'piedi, sotto lo schermo e il riverbero delle prime balze, e presso le vive fonti dei laghi, le agavi, i cedri, gli olivi; sui primi rialti, la vite, il gelso, il mandorlo e i cereali più delicati; poco oltre, dove il terreno si fa aspro e scosceso, i frutteti, le patate, la canapa, e le altre colture dell'Europa settentrionale; più su, i pini,, gli abeti, le betulle, e le eriche; infine, presso gli eterni ghiacciai le lande montane che nelle brevi estati verdeggiano di pascoli aromatici, onde l'ape spigola il miele più puro e la giovenca il latte più saporoso. E a questo preludio mirabile rispondono, nonostante le altri parti dove, quasi dappertutto la terra produce in abbondanza frumenti, dove le bassure acquitrinose ospitano felicemente l'indico riso; dove negli aperti camiti si maturò il gelso chinese ». Sìntesi migliore della produzione lombarda non poteva darsi.
   Cosi per il clima che presenta i fenomeni più singolari : le conche lacustri di Pai bui za, di Lugano, di Bellagio, di Salò, di Iliva, contendono alla riviera ligure nell'inverno, 1 tepori primaverili; la piana milanese, ai paesi nòrdici le brume algide nell'inverno, ed alle lande meridionali i caldi afosi nella state. Naturale, quindi, il fatto che si riscontra comunemente in Lombardia, dalla assoluta diversità di costituzione geologica, di produzione vegetale ed animale, di climatologia, non solo tra una provincia e l'altra della
   Lombardia, ma ben anche fra regione e regione della stessa provincia.
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   Il territorio lombardo, geologicamente, va studiato in tre zone differenti:
   1° La zona montuosa, che comprende tutta la parte settentrionale delle provincie di Como, Bergamo e Brescia e l'intiera provincia di Sondrio.
   2° La zona delle colline, che comprando la parte meridionale della provincia di Conio; la parte settentrionale e media della provincia di .Milano; e la parte meridionale (oltre Po) della provincia di Pavia (Apeiuiìno Ligure).
   3° La zona delle pianure, che comprende : la parte meridionale delle provincie di Milano, di Bergamo, di Brescia, e quelle di Pavia (fino alle pianure di Voghera), di Cremona e di Mantova.
   Ognuna di queste zone ha una costituzione geologica sua speciale ; delle quali, senza diffonderci troppo, diremo qui i caratteri dominanti.
   Partendosi dalla catena centrale delle Alpi, com'è avvenuto nel versante settentrionale di queste, in Isvizzera ed in Austria, le Alpi e le prealpi del versante italiano sono composte di formazioni geologiche ognora più moderne di mano in mano che si avvicinano alla piana delle alluvioni.
   Le roccie cristalline, le dolomiti, i marmi svariati, e diverse altre roccie, s'appoggiano sui graniti, i gneiss, glischisti dei massicci superiori; poi vengono principalmente (nelle prealpi) gli enormi depositi calcarei triassici e giurassici ; onde più sotto ancora i contrafforti e le colline terziarie di marne, d'argille, di conglomerati (puddinghe) di ghiaie, di detriti e le morene.
   Infine tutta la piana lombarda — come del resto è per il Piemonte e per la bassa padana, eccettuate alcune sommità isolate che qua e là vi si trovano, e qualche raro deposito marino lasciato alle sue estremità — è composta dalle alluvioni, dai detriti portati dai torrenti.
   Supponendo che il declivio delle Alpi e quello degli Apennini si continuino conformemente sotto la piana (fig. 1) è circa a 1260 metri sotto la superficie che — secondo il Réclus — si troverebbe il fondo di cotesto prodigioso ammasso di ciottoli, di detriti, di terre trasportate e compresse.
   La massa dei detriti staccati dal fianco delle Alpi, dai torrenti, dalle valanghe, dai ghiacciai, 11011 è minore in volume diquella dei grandi sistemi di montagne oggi esistenti