Lombardia
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il lago (li Garda, più vicino al mare, da lui separato da epoche meno lontane è ancora abitato da due pesci marini adattati al nuovo ambiente, e da un palemone, piccolo crostaceo ìnariuo. L'acqua salsa nella quale vivevano cotesti animali ha dovuto vuotarsi gradualmente in causa del progresso dei ghiacciai ed alla fine il bacino dei fjoris sarebbe stato completamente riempito, ed i soli avanzi degli antichi bracci di mare rimasti furono piccoli serbatoi d'acqua dolce, trattenuta qua e là fra le pareti delle montagne e le masse invadenti dei ghiacciai. Durante tutto questo tempo, le morene, i detriti glaciali, le alluvioni distribuite dai fiumi hanno compiuta l'opera loro : e quindi, in seguito ad un nuovo cambiamento di clima, i ghiacciai cominciarono il loro movimento di retrocessione e furono gradualmente sostituiti nelle enormi cavità degli antichi fjords marini dalle acque azzurre dei laghi, I materiali trasportati dalle montagne avevano ormai tagliata ogni comunicazione fra il mare e gli antichi suoi golfi.
Da quest'epoca, il numero dei laghi alpini invaso dalle giunchiglie e dall'altre piante lacustri, gradualmente cambiate in torbiere, è considerevolmente diminuito. Nello stesso corritoio del Piemonte, dove vengono a convergere i torrenti delPApennino, del Monferrato, delle Alpi Occidentali e Pennino i folti strati d'alluvione distribuiti dalle acque hanno da molto tempo riempite le antiche cavità lacustri; non rimangono se 11011 dei laghetti insignificanti. Ultimo di questi serbatoi piemontesi a colmarsi fu quello della Dora Baltea: l'antico ìacus Clisius, del quale ancora nel medio evo restavano traccie, e di cui, anche oggidì nelle campagne di Strambino, d'Azeglio, di Albiano si trovano, ultimi indizi, torbiere, stagni, ed i laghetti di Camlia e di Viverone: il tutto recinto da un ben distinto antiteatro morenico.
Dacché questo serbatoio s'è vuotato, la serie dei laghi importanti comincia all'ovest col Verbano o lago Maggiore, impropriamente designato sotto questo nome, poiché è sorpassato in distesa dal lago di Garda. Antiche plaghe, la cui elevazione media è di circa 300 metri sul livello del mare, mostrano che il gran serbatoio, il lago d'Orta suo tributario occidentale, e quelli dell'est, cioè di Varese, C'omabbio e Lugano, cui limitano a sud antiche morene frontali, non formavano che una sola e stessa distesa d'acqua, rainificantesi in una infinità di golfi nelle vallate alpine. Ma le continue erosioni praticate dai fiumi di sortita negli ammassi di detriti che trattenevano i laghi al disopra delle piane inferiori, hanno poco a poco abbassato il canale d'emissione, e fatto discendere tutto lo strato superficiale delle acque lacustri. I terrazzi glaciali, dei quali il Ticino, alla sua uscita dal lago Maggioro, ha corroso la base, si alzano attualmente 111 riva scarpata a più di cento metri dal livello del letto fluviale: e così dicasi degli altri torrenti che hanno sostituito gli antichi stretti di congiunzione: lo Strona (lei lago d'Ortà, la Tresa del lago di Lugano, ed i diversi emissari dei laghi di Varese e di Comabbio.
Tali cambiamenti considerevoli nel regime dei laghi impiegarono per compiersi una serie sconosciuta di secoli, nondimeno — come osserva il Iléclus, che abbiamo riassunto — l'andamento ne fu abbastanza rapido, perchè, per comparazione, sia permesso di considerarli come una vera rivoluzione geologica.
La storia contemporanea ci apprende che alla estremità svizzera del lago Maggiore le alluvioni del Ticino e della Maggia usurpano lo spazio al lago quasi a vista d'occhio; e che i ponti d'imbarco si debbono di quando in quando rinnovare, come inseguendo la spiaggia che sfugge. Or sono settecento anni che il villaggio di Gordola, situato a più di due chilometri dalla spiaggia, sulla Verzasca, era un punto d'imbarco. E ai nostri giorni gli imbarcatoi di Magadino, all'entrata del Ticino, sono così presto abbandonati dalle acque che il paese deve continuamente spostarsi lungo la riva per seguire il movimento di retrocessione del lago Maggiore. Sessantanni or sono le barche andavano a prendere il loro carico a più di un chilometro 111 su, ad una riva, ora deserta e seminata di rovine.
i — I.n Patria voi. II.