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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'aite Prima — Alta Italia
   per mare e per terra. Nel 1156 lo stesso Guidone Guerra
   conte di Ventimiglia
   donò alla Repubblica tutti 5 suoi castelli per riceverli poi in feudo da essa per investitura.
   Ventimiglia si sottrasse in seguito alla signoria genovese
   ma nel 1222
   dopo una strenua resistenza di oltre quattro anni
   fu sottomessa nuovamente da Genova la quale
   per meglio assicurarsene il possesso
   fece costruire i due forti prementovati
   uno sul monte Appio e l'altro in capo alla città. Durante le lotte fra Guelfi e Ghibellini parteggiò per questi ultimi finche si svincolò da Genova e nel non breve periodo di sua indipendenza (1340-1350) ospitò i Grimaldi
   gli Spinola
   i Doria che eranvisi ritirati coi loro aderenti dopo d' aver tentato indarno di togliere le redini dello Stato dalle mani del doge Boccariegra.
   Ciò porse pretesto nel 1350 a Genova d'impadronirsi nuovamente di Ventimiglia
   la quale le fu ceduta dal re Luigi d'Angiò e dalla regina Giovanna per averne il soccorso contro Luigi re d'Ungheria; ma
   non avendo i Genovesi inviato le promesse galee
   la regina Giovanna fece poi donazione dì Ventimiglia al conte Amedeo di Savoia
   ordinando ad Antonio Lascaris
   vassallo e possessore della città
   di prestargli omaggio; il che fece il 30 giugno del 1389. Nel 1410 fu presa d'assalto dalla squadra di Ladislao
   re di Napoli
   in odio dei conti di Provenza. L'ebbe
   ma per poco
   il duca Carlo Emanuele II
   e nel 1746 la riprese
   dopo otto giorni d'assedio
   Carlo Emanuele III. 11 6 aprile del 1794 fu occupata dai Francesi sotto Arena e Massena e nel 1815 venne definitivamente in potere dei re Sabaudi.
   La diocesi di Ventimiglia è una delle più antiche sì che è assai controverso chi fosse il primo vescovo; credesi per alcuni fosse San Cleto
   discepolo dell'apostolo Barnaba che fiorì nel 75. L'esistenza del vescovato non può fissarsi storicamente che nel 680 in cui si ha notizia di un Giovanni
   vescovo di Ventimiglia che intervenne ad un concilio convocato da papa Agatone. Mancano in seguito per ben cinque secoli le memorie dei vescovi di questa diocesi
   vale a dire
   sino al 1139 in cui si hanno notizie del vescovo Stefano.
   Uomini illustri. — Di parecchi personaggi insigni va giustamente altiera la città di Ventimiglia. Citeremo fra gli altri: Gaspare Lascaris dei conti di Ventimiglia
   vice legato di Urbino
   Bologna e Avignone
   autore dell' Usus speculi plani seti de dimen-sionibus (Roma
   1744); Ludovico Lascaris
   generale della regina Giovanna di Napoli
   che compose molte rime in provenzale
   un Trattato della miseria del mondo
   ecc. Vi nacque anche nel 1606 il P. Angelico Aprosio
   agostiniano
   fondatore
   come già abbiamo visto
   dell' insigne biblioteca di Ventimiglia
   detto dal Soprani gloria del mondo letterato
   certamente il miglior bibliografo de'tempi suoi
   conte palatino
   autore di parecchie opere sotto nomi supposti e con titoli strani come portavano quei tempi. Gloria presente di Ventimiglia è il vivente Girolamo Rossi
   archeologo e storico valente. Questa città ha pure il vanto di aver dato . natali a Giuseppe Biancheri
   nestore dei deputati al Parlamento Subalpino e quindi Italiano
   eletto a più riprese presidente della Camera
   nel quale ufficio die' sempre prova di abilità
   imparzialità e patriottismo disinteressato
   così raro ai dì nostri.
   Coli
   elett. San Remo — Dioc. Ventimiglia — P1 T. e capolinea della ferr. Ventimiglia-Genova.
   Airole (1705 ab.). — Siede in una conca formata dall'allargamento di due bracci di monte che corrono lungo la valle della Roja
   a 13 chilometri da Ventimiglia
   con parrocchiale dei Ss. Giacomo e Filippo ed un celebre santuario della Madonna della Neve. Ampia e bella piazza e dilettevole passeggio pubblico con sotto la Roja. Agrumi
   vino
   olio
   il maggior prodotto del paese.
   Cenni storici. — Fu fondato verso il 1340 in un pascolo appartenente ai Benedettini di San Dalmazzo ed acquistato per 1500 fiorini dalla città di Ventimiglia
   la quale vi mandò una piccola colonia di 13 famiglie con obbligo di pagare il tresenno