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l'aite Prima — Alta Italia
per mare e per terra. Nel 1156 lo stesso Guidone Guerra
conte di Ventimiglia
donò alla Repubblica tutti 5 suoi castelli per riceverli poi in feudo da essa per investitura.
Ventimiglia si sottrasse in seguito alla signoria genovese
ma nel 1222
dopo una strenua resistenza di oltre quattro anni
fu sottomessa nuovamente da Genova la quale
per meglio assicurarsene il possesso
fece costruire i due forti prementovati
uno sul monte Appio e l'altro in capo alla città. Durante le lotte fra Guelfi e Ghibellini parteggiò per questi ultimi finche si svincolò da Genova e nel non breve periodo di sua indipendenza (1340-1350) ospitò i Grimaldi
gli Spinola
i Doria che eranvisi ritirati coi loro aderenti dopo d' aver tentato indarno di togliere le redini dello Stato dalle mani del doge Boccariegra.
Ciò porse pretesto nel 1350 a Genova d'impadronirsi nuovamente di Ventimiglia
la quale le fu ceduta dal re Luigi d'Angiò e dalla regina Giovanna per averne il soccorso contro Luigi re d'Ungheria; ma
non avendo i Genovesi inviato le promesse galee
la regina Giovanna fece poi donazione dì Ventimiglia al conte Amedeo di Savoia
ordinando ad Antonio Lascaris
vassallo e possessore della città
di prestargli omaggio; il che fece il 30 giugno del 1389. Nel 1410 fu presa d'assalto dalla squadra di Ladislao
re di Napoli
in odio dei conti di Provenza. L'ebbe
ma per poco
il duca Carlo Emanuele II
e nel 1746 la riprese
dopo otto giorni d'assedio
Carlo Emanuele III. 11 6 aprile del 1794 fu occupata dai Francesi sotto Arena e Massena e nel 1815 venne definitivamente in potere dei re Sabaudi.
La diocesi di Ventimiglia è una delle più antiche sì che è assai controverso chi fosse il primo vescovo; credesi per alcuni fosse San Cleto
discepolo dell'apostolo Barnaba che fiorì nel 75. L'esistenza del vescovato non può fissarsi storicamente che nel 680 in cui si ha notizia di un Giovanni
vescovo di Ventimiglia che intervenne ad un concilio convocato da papa Agatone. Mancano in seguito per ben cinque secoli le memorie dei vescovi di questa diocesi
vale a dire
sino al 1139 in cui si hanno notizie del vescovo Stefano.
Uomini illustri. — Di parecchi personaggi insigni va giustamente altiera la città di Ventimiglia. Citeremo fra gli altri: Gaspare Lascaris dei conti di Ventimiglia
vice legato di Urbino
Bologna e Avignone
autore dell' Usus speculi plani seti de dimen-sionibus (Roma
1744); Ludovico Lascaris
generale della regina Giovanna di Napoli
che compose molte rime in provenzale
un Trattato della miseria del mondo
ecc. Vi nacque anche nel 1606 il P. Angelico Aprosio
agostiniano
fondatore
come già abbiamo visto
dell' insigne biblioteca di Ventimiglia
detto dal Soprani gloria del mondo letterato
certamente il miglior bibliografo de'tempi suoi
conte palatino
autore di parecchie opere sotto nomi supposti e con titoli strani come portavano quei tempi. Gloria presente di Ventimiglia è il vivente Girolamo Rossi
archeologo e storico valente. Questa città ha pure il vanto di aver dato . natali a Giuseppe Biancheri
nestore dei deputati al Parlamento Subalpino e quindi Italiano
eletto a più riprese presidente della Camera
nel quale ufficio die' sempre prova di abilità
imparzialità e patriottismo disinteressato
così raro ai dì nostri.
Coli
elett. San Remo — Dioc. Ventimiglia — P1 T. e capolinea della ferr. Ventimiglia-Genova.
Airole (1705 ab.). — Siede in una conca formata dall'allargamento di due bracci di monte che corrono lungo la valle della Roja
a 13 chilometri da Ventimiglia
con parrocchiale dei Ss. Giacomo e Filippo ed un celebre santuario della Madonna della Neve. Ampia e bella piazza e dilettevole passeggio pubblico con sotto la Roja. Agrumi
vino
olio
il maggior prodotto del paese.
Cenni storici. — Fu fondato verso il 1340 in un pascolo appartenente ai Benedettini di San Dalmazzo ed acquistato per 1500 fiorini dalla città di Ventimiglia
la quale vi mandò una piccola colonia di 13 famiglie con obbligo di pagare il tresenno