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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alta Italia
   A tergo della città ergesi il forte San Paolo
   ristorato e munito nel 1835
   e sul monte soprastante
   castcl Appio
   formato di due torri in pietre quadre
   creduta opera romana
   ricostruito nel 1222 dai Genovesi per tenere sottomessi i Venti mi gliesi. Da questo forte per via sotterranea a denti di sega rinforzata di batterie scoperte si va al sottostante Ridotto de
   IP Annunziata
   costruito per isbarrare al nemico invasore la grande strada della Cornice. Antico palazzo Lascaris con loggia aperta e scalone.
   Nonostante la sua giacitura in declivio Ventimiglia si è abbellita della amena passeggiala pubblica Carlo Alberto
   la quale va a congiungersi coll'altra delle Porte 'Nuove
   cui fa degno complemento dentro la città il belvedere del Cavo donde si gode di un esteso panorama delle Alpi Marittime a nord
   di Monaco a ovest
   del capo di Bordighera a est e del bel mare ligustico a sud. Nella città nuova in pianura sorge la grandiosa stazione internazionale a cui si arriva dalla Francia dopo passata una lunga galleria sotto la città vecchia; cjui si fa la visita dei bagagli e il cambiamento dei treni e dell'orario
   per essere il tempo di Parigi in ritardo di 41 minuti su quel di Roma.
   La città moderna consiste in un lungo rettilineo con alberi
   case nuove
   villini e varii alberghi. Un altro ponte fu costruito di recente sulla Roja in prossimità dell'antico; e recente eziandio è il Tealro
   con due ordini di palchi
   decorato di freschi del pittore Vigna che dipinse anche il sipario.
   Celebre è la Biblioteca Aprosiana
   lodata dal Tirabosehi
   ma di 10
   000 volumi che conteneva non ne avanza che la metà e naturalmente non la migliore. Nel 1797 i commissari democratici di Genova la spogliarono dei Godici più preziosi e delle edizioni più rare.
   Le rovine di un anfiteatro e di un foro a pochi chilometri a est e molti altri avanzi romani
   quivi dissotterrati non ha gran tempo
   attestano che Ventimiglia era una florida stazione ai tempi di Augusto. L'anfiteatro fu disseppellito dallo storico ed archeologo Gerolamo Rossi in un vasto arenile accumulato da secoli dai venti; e da segni evidenti vedesi chiaramente ch'esso fu distrulto e riedificato in un periodo assai posteriore. Accanto all'anfiteatro fu scoperto un cimitero in cui furono scoperchiate cinque tombe
   una di un Tranquillus
   prefetto dei soldati romani
   e l'altra con un epitaffio cristiano
   
   Ventimiglia ha un piccolo porto
   un convitto
   un ginnasio
   un seminario vescovile
   parecchi consolati
   una banca del Credito Ligure e cambiavalute
   un grande stabilimento enologico Viale
   con vapori; fabbriche di liquori
   di saponi
   di mattoni
   di calce
   di spazzole
   di paste alimentari. Concerie
   molti negozi
   librai
   ecc.
   Olio eccellente
   agrumi in grande quantità
   vini moscati ed una qualità detta Pam*-matone è rinomata ab antico. Tra le fruita rammenteremo i fichi Pizza lutti che
   disseccati ed acconci in scatole
   si spediscono in paesi lontani. Ventimiglia esporta anche legnami dei boschi circonvicini
   e possiede molta forza motrice naturale nelle acque della Roja di cui si servono parecchi molini da grano e da olio
   seghe idrauliche e martinetti.
   A Ventimiglia sta innanzi un bello comecché lontano avvenire per la costruzione dispendiosa della ferrata Cuneo-Ventimiglia
   irta di tecniche difficoltà a cagione delle regioni aspre e montuose che deve traversare. Di questa ferrovia fu inaugurato
   sul finire del maggio 1891
   il tronco Vernante-Limone
   con una stupenda galleria elicoidale a foro cieco
   la prima in Italia
   e il viadotto Bivoira di 15 archi ed altre grandi opere d'arte.
   Cenni storici. — Gli Intemelii erano un popolo marittimo della Liguria
   dimoranti a ovest degli Inganni (Albenganesi) alle falde delle Alpi Marittime. Sono noti assai poco nell'istoria come quelli che non sono mentovati che una volta da Livio
   uni-temente ai loro suddetti vicini gli Ingauni
   quali popoli addetti alla pirateria per