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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Porto Maurizio
   335
   Lercari
   un forte costruito nel 1565 e un'ampia grotta sul lido convertita in divoto sacello ove pregò Pio VII nel suo celebre pellegrinaggio. Olio
   vino
   frutla
   viole primaticcie
   agrumi
   ortaglie
   legname
   ecc.
   Cenni dorici. — La fondazione di Taggia risale ad eia remota
   ma ignorasi l'epoca precisa in cui fu costruita
   ed al tempo dei Romani vi risiedeva un questore. Vi fu scoperta un'antica lapide romana e nel 818 apparteneva a certo Gallione
   esattore del fisco. Abbracciò il cristianesimo sino dai primi secoli e San Benedetto Revelli
   vescovo d'Albenga
   morto nel secolo X
   e San Siro
   vescovo di Genova
   la resero illustre
   il primo perchè vi sortì i natali e il secondo per la predicazione.
   Verso il 1000 divenne città libera e fu quindi dagli imperatori tedeschi infeudata ai marchesi di Glavesana
   i quali
   vedendo che gli abitanti mal si acconciavano a prestar loro ubbidienza
   la venderono
   nel 1228
   con altri paesi alla repubblica di Genova. Fu più volle assalita e messa a ruba dai Saraceni sì che si vide 'costretta a cingersi di mura
   come appare da una scritta al Senato di Genova in data 5 marzo 1540.
   E dacché se ne porge il destro vogliamo toccar qui due parole di questi briganti barbareschi che in quei tempi
   e segnatamente nei secoli XV e XVI
   devastarono le due Riviere.
   Tosto che furono istituite
   sotto !' imperatore Solimano I
   le tre Reggenze di Tunisi
   Algeri e Tripoli
   la loro audacia non ebbe più limiti Barbarossa
   Dragulte ed altri scellerati loro pari furono il terrore ed il flagello degli avi nostri. Le torri costruite lungo il lido
   fornite d'alcuni cannoni per difesa
   non valevano ad arrestarli. Approdavano a stormi
   e
   slanciandosi furibondi sui villaggi
   mettevano a ferro e fuoco ogni cosa
   e menavano quanti poveri cristiani cadevano nei loro artigli. Mostra va ri si tanto più audaci
   quanto men forte era il popolo che assalivano; Taggia stessa
   benché alquanto dal mare discosta e popolata
   fu sforzata a costruirsi il Forte dell'Arma all'ingresso della sua valle
   come hanno pur fatto generalmente tutte le altre terre della spiaggia ligustica.
   Dopo la suddetta vendita fatta dai marchesi di Glavesana
   Taggia seguì le sorti della Repubblica genovese con la quale strinse
   sin dal 1241
   convenzioni particolari e da cui ottenne immunità che le furono conservate sino alla rivoluzione ligure del 1797
   La mitezza del Governo genovese ottenne dai Taggiaschi quello che non ne avevano potuto ottenere i Glavesana
   ubbidienza
   vale a dire
   ed affetto.
   I Doria
   espulsi da Genova dagli Spinola
   occuparono
   nel 1307
   Taggia con molti fanti e cavalli. Nel 1357 le due terricciuole di Bussana e dell'Arma unironsi in un solo corpo civile al Comune e alla podesteria di Taggia il cui antico statuto municipale fu riformato nel 1370.
   Nel 1458 i deputati di San Remo
   di Ceriana e di Taggia giurarono in questa città di essere fedeli a Carlo VI di Francia impadronitosi della Liguria. Nel 1526
   transitando per Taggia le orde del famigerato duca di Borbone reduci dal sacco di Roma
   vi commisero rapine e crudeltà. E nel medesimo anno una banda di truppe spagnuole
   ricusando i rinfreschi loro offerti graziosamente e volendo entrare in Taggia a discrezione
   fu sconfitta e volta in fuga
   lasciando sul luogo molti morti
   feriti e prigionieri. Nel 1625 il Comune di Taggia capitolò col principe Amedeo di Savoia che aveva occupato col suo esercito tutta la regione. La quale
   negli anni 1813-15-16 e sul principio del 1817
   fu infestata dai lupi cervieri e
   il 26 maggio del 1831
   l'u desolata da un orribile tremuoto che cagionò
   come quello del 1887
   molte rovine e fu descritto da Alberto Nota allora intendente a San Remo.
   Uomini illustri. — Grande è il loro numero e noi ci sta rem paghi a registrare i principali. Simone Pasqua
   cardinale
   ehe intervenne al Concilio di Trento come vescovo di Limi e Sarzana
   lodato dal Pallavicino nella storia di quel Concilio; Gerolamo Gastaldi
   cardinale
   che fece edificare a Roma le due chiese a Porta del