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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   m Parte Prima — Alta Italia
   ove scorre
   un abbondante sedimento di zolfo. Il celebre Fodarè ed altri insigni medici la trovarono assai giovevole contro le malattie cutanee e gli ingorghi viscerali.
   Cenni storici. — Fu già compresa nel marchesato di Dolceacqua di cui segui le vicende e certo avv. Navario
   nonagenario
   versato nell'istoria di vai Nervina
   assicurò il prelodato Fodarè che Isolabona
   sua patria
   aveva guadagnato da 30 anni due ore di sole al giorno per l'abbassamento graduale della montagna Carme
   a sud
   già coperta di boschi ed ora brulla affatto
   
   Coli
   elett. San Kemo — Dioc. Ventimiglia — P2 T. a Dolceacqua.
   Perinaldo (2022 ab.). — Sorge a 577 metri sul livello e dirimpetto al mare
   in fondo a un vago anfiteatro
   formato dalla riunione di due amene colline che
   dipartendosi dai vicini monti di Bignone e del Gaggio
   stendonsi parallelamente e in linea retta sino al mare. Scorro fra esse un torrentello che ha origine nel Comune e ne prende il nome. La parrocchiale di San Niccolò di Bari è di bellissima costruzione e possiede un buon quadro delle Anime purganti che fu regalato dal sommo Cassini di cui diremo più qua. Ad ostro dell'abitato vedesi un'elegante e vasta chiesa campestre detta la Madonna del Poggio Beale
   le cui mura laterali segnano il punto preciso del mezzogiorno
   e che
   per questa sua struttura astronomica
   fu dal Governo francese esclusa nella vendita che fece di tutti i beni nazionali. Nell'oratorio assai bello di San Benedetto
   in una cappella di giuspatronato della famiglia Cassini
   ammirasi un gran quadro di molto pregio rappresentante la Nascita di Gesù. Congregazione di carità. Olio d'oliva
   «1 migliore del circondario
   e vino squisito che agguaglia il rinomato Beìlet della vicina Nizza.
   Cenni storici. — Perinaldo
   che nelle carte antiche viene chiamato Fodiiim Bai-nuldi avrebbe
   al dire del Gioffredo
   derivato il suo nome da un Rainaldo discendente dai conti di Ventimiglia. Nel 1259 Oberto Doria
   per raffermare più sempre nel suo casato il dominio di Dolceacqua
   acquistò a caro prezzo dai figli di Simone Zaccaria
   nobile genovese
   il castello di Perinaldo che fu incorporato nel marchesato di Dolceacqua. Nel 1524 Bartolomeo Doria lo pose sotto l'alto dominio di Carlo III
   duca di Savoia. Nel 1672 le truppe genovesi lo saccheggiarono e lo distrussero in parte col fuoco. Sotto il Governo francese fu capoluogo di cantone.
   Uomini illustri. — Nacque nel 1625 «n Perinaldo il famosissimo astronomo Gian Domenico Cassini il quale insegnò astronomia in Bologna e fu da papa Alessandro VII chiamato a Roma a dirigere le acque degli Stati Pontifici. Nel 1661 Luigi XIV lo chiese e l'ottenne da Clemente IX. Scrisse vari] trattati e scoprì quattro satelliti di Saturno
   scoperta immortalata dalla medaglia con la leggenda Saturni satellites primum cogniti. Morì a 88 anni circa come Galileo e gli succedè nell'Accademia delle Scienze di Parigi il figlio Giacomo Cassini erede del suo ingegno e morto ad 84 anni nel 1756 lasciando opere egregie. Maraldi Giacomo Filippo
   nato nel 1665 da Francesco e Caterina sorella del gran Domenico
   fu dotto matematico
   e celebre astronomo dell'Accademia delle scienze di Parigi. Suo zio lo chiamò in Francia nel 1678
   ove si acquistò una grande riputazione col suo sapere
   e colle sue osservazioni. Fece un catalogo delle stelle fisse
   più preciso e più esatto di quello di Bayer; e pubblicò un gran numero di osservazioni curiose ed interessanti nelle Memorie dell' Accademia. Clemente XI approfittò dei suoi lumi per correggere il Calendario; cessò di vivere nel 1729.
   Nacquero ancora a Perinaldo il generale Iacopo Maraldi
   il senatore Innocenzo Cassini e il P. Francesco Cassini autore di opere pregiate.
   Coli
   elett. San Kemo — Dioc. Ventimiglia — P2 T. a Dolceacqua.
   Pigna (3421 ab.). — Sulla destra della Nervia
   a 12 chilometri da Dolceacqua
   con avanzi delle antiche mura
   alcune torri e l'area del castello occupala ora dalla