Mandamenti e Comuni del Circondano di San Remo
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montagne attigue a Dolceacqua e ad Isolabona furono dissotterrati antichi sepolcreti e monete fra cui una d'argento con la testa di un uomo e sotto l'iscrizione 0. Metellus.
Di Dolceacqua
compresa nel contado di Ventimiglia
trovasi menzione in un trattato di pace nel 1185 fra Ottone II
figliuolo di Ottone I
conte di Ventimiglia e Gandolfo Cassolla console del Comune. Nel secolo XIII divennero signori di Dolceacqua i Doria
genovesi
i quali
per essere di parte ghibellina
ebbero assai a soffrire dai Provenzali di parte guelfa che tolsero loro per qualche tempo il possesso di quei luoghi. Il dominio dei Doria durò sino alla metà del secolo XVII in cui ribellatasi la popolazione per le eccessive gravezze
imposte dal conte Carlo
questi cedè ai Sabaudi il dominio utile di Dolceacqua e delle altre terre comprese nei suoi possessi
Apricale
Poggio
Perinaldo ed Isolabona
per la somma di 270
000 scudi.
Nel secolo scorso la valle di Dolceacqua divenne una posizione militare di molta importanza. Infatti nella guerra della successione d'Austria il generale sardo Leu-trum vi formò con buonissimo successo un campo trincerato contro i Gallo-Ispani fra la Roja e la Nervia; per contro
la negligenza nell'occuparla nel 1794 contro i repubblicani francesi
agevolò loro l'ingresso nel cuor del Piemonte.
Uomini illustri. — Nacquero in Dolceacqua parecchi illustri personaggi fra cui i seguenti: il venerabile Basilio Nocero degli Agostiniani Scalzi
morto a Genova; G. T. Borgonio
segretario di Vittorio Amedeo II
valente cartografo
la cui opera più cospicua è la carta corografica degli Stati Sardi
pubblicata nel 1683; Emilia Doria
disposatasi nel 1726 al conte di Masino Amedeo Valperga
marchese di Caluso e Albarei
gentildonna dotta in varie lingue e scienze (1).
Coli
elett. San Remo — Dioc. Ventimiglia — P2 T.
Apricale (2103 ab.). — A4 chilometri da Dolceacqua
in amena collina vestita di uliveti e vigneti e con territorio che stendesi sulle pendici apenniniche bagnate dal rio Merdanza. Parrocchiale della Purificazione della Vergine; Congregazione di carità. Olio in abbondanza e vino squisito.
Cenni storici. — Antichissimo è questo villaggio e vuoisi derivi il nome dal luogo aprico o a solatio in cui è situato. Ebbe nei tempi trascorsi una fortezza poco importante
già dei Doria
e ridotta ora ad abitazione privata.
Coli
elett. San Remo — Dioc. Ventimiglia — P2 T. a Dolceacqua.
sd.
' Castel Vittorio (1627 ab.). — Già Castelfranco
sulla sinistra della Nervia
a 15 chilometri da Dolceacqua
era munito in addietro di una fortissima rocca con quattro torri. Parrocchiale di Santo Stefano ed Opera pia pei poveri. Il territorio
non troppo fertile
produce frumento
uve
ulive
legumi
castagne e legname. Molte pecore che dànno buona lana; parecchi mulini e frantoi da olio.
Cenni storici. —• È di origine remota e pare pigliasse il nome di franco
dopo che i suoi abitanti ebbero licenza di passare liberamente con le loro merci a traverso il territorio del marchesato di Dolceacqua. Nel secolo XIV passò.sotto il governo dei Genovesi. Coli. elett. San Remo — Dioc. Ventimiglia — P2 T. a Pigna.
Isolabona (1171 ab.). —Fra monti e colli poco fertili
a 4 chilometri da Dolceacqua
sulla sinistra della Nervia
presso la confluenza del rio Merdanza. Parrocchiale di Santa Maria Maddalena
molto antica
come quella che esisteva già nel 1206; Opera pia. Dell'antico castello
già dei marchesi Doria di Dolceacqua
veggonsi ancora le rovine in vicinanza del villaggio a nord. Olio
vino
frutta. Lungo il fiume Nervia
sulla strada di Pigna
scaturisce da una rupe una sorgente solfurea la quale-lascia
(1) Gli statuti di Dolceacqua del 1426 trovansi presso i Doria di Genova; e per notizie ulteriori è da vedere la bella Storia di Ventimiglia
Storia del marchesato di Dolccacqxia e dei Comuni di Pigna e Castelfranco del signor Gerolamo Rossi.