Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Genova e Porto Maurizio', Gustavo Strafforello

   

Pagina (337/397)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (337/397)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Porto Maurizio
   337
   Fig. 107. — Bordighera : Cimitero degli Inglesi (da fotografia).
   era anticamente un avisium o torre di guardia. Sulla piazzetta davanti alla chiesa è una bella fontana con sopra una statua dello scultore Sivori
   genovese. La via Dritta conduce al giardino Moreno con rare piante esotiche
   fagianeria e palme magnifiche
   alcune di circa 700 anni
   le quali
   in un con quelle del palmeto Garibaldi
   non hanno uguali che in Oriente. Nuova Strada Romana collegata a via Vittorio Emanuele.
   Bordighera è divenuta un Sanatoriuni europeo
   principalmente per le laringiti e i catarri bronchiali cronici
   e si è perciò popolata in breve di alberghi e pensioni Molte ville
   fra cui quella del ricco banchiere Bischoffsheim. Chiesa inglese presso VHotel de Bordighera in villa Rosa. Banca inglese e telegrafo.
   Merita menzione la chiesuola di Sant'Ampeglio (fig. 100)
   sulla punta estrema del capo omonimo coi fondamenti lambiti dalle onde marine. Codesta chiesa era nel medioevo la cappella abbaziale di un monastero di Benedettini distrutto nel 1239 dai Genovesi. Dall'interno di essa si scende in una piccola grotta scavala nel suolo e nella quale il santo anacoreta venne dalla Tebaide nel 411 a passare il rimanente della sua vita nell'esercizio di continue orazioni
   digiuni
   vigilie
   penitenze ed atti caritatevoli finché vi morì verso il 428. Nel 1248 il suo corpo fu trasferito a Genova nella chiesa di Santo Stefano e nel 1627 fu riconosciuto nelle debite forme.