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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   322
   l'aite Prima — Alta Italia
   l'enorme debito contratto di lire 536
   770
   ma Genova andava intanto insidiando le sue franchigie municipali
   finché
   nel 1729
   si accinse ad imporgli i quattro monopoli) della polvere
   del tabacco
   del sapone e dell'acquavite. Vista però la resistenza virile della città se ne rimase senza però abbandonarne il disegno.
   Il 30 settembre del 1745 comparve in vista di San Remo la squadra inviata dall'Inghilterra contro la repubblica di Genova per l'impresa del Finale e che indarno aveva cannoneggiato Savona
   Genova e altre città litoranee. — I Sanremesi (narra il Botta nei lib. 44 della Storia d'Italia) veduti arrivare quelli uomini settentrionali
   della cui dolcezza e giustizia avevano avuto le novelle da Genova
   Savona e Finale
   ebbero paura e vollero provare se cortesia vincesse villania. Mandarono deputati all'ammiraglio con rinfreschi; gli dissero anche che
   s'egli era adirato con la repubblica di Genova
   essi non ne erano sudditi
   sì popoli convenzionati. Ma l'Inglese : che convenzionati o non convenzionati
   rispose
   or ora vedrete! E diede fuoco alle artiglierie della squadra scagliando sul povero San Remo 1200 palle da cannone e 1-00 bombe che rovinarono o sconquassarono 70 case
   —
   Ma altri guai soprastavano a San Remo. Insorto un litigio fra gli abitanti del sobborgo in alto
   detto Colla di San Remo (ora Gol di Rodi)
   e quelli della città
   ì primi ricorsero a Genova per essere liberati dalla dipendenza dei secondi. Il Senato genovese accolse i loro reclami e ne appagò i voli
   I Sanremesi indignati tumultuarono e tutto posero in opera per far revocare il decreto
   ma indarno
   ed alle loro minaccio di ricorrere alla Gortè d Torino
   il Senato rispose con un colpo audace e decisivo. Nel 1753 spedì una flottiglia di 3 galee e di alcune navi cariche di truppe
   dandone il comando al marchese Agostino Pinelli
   il quale giunto davanti San Remo
   intimò alla reggenza di aprirgli le porte della città e di ricevervi le sue truppe nello spazio di due ore. Gli venne risposto che era impossibile spiegarsi sopra una tale proposta in così breve spazio di tempo
   stante la difficoltà di ratinare il popolo per sentirne le intenzioni. Il generale genovese considerò una tale risposta come un formale rifiuto
   e cominciò all'istante a fulminare la città con tutte le artiglierie della sua squadra. Il fuoco continuò tutta la notte ed anche nella domane senza interruzione
   mentre le truppe genovesi sbarcarono a Pietralunga e si unirono ad una parte degli abitanti della Golia e dei circonvicini distretti per assalire la città in due punti dal lato della campagna. Gli assalitori ritornarono più volte alla carica durante cinque ore ; ma tale fu la resistenza che i Sanremesi
   malgrado la ristrettezza del tempo
   seppero organizzare
   che ii generale Pinelli fu costretto a far suonare la ritirala
   e chiese una sospensione d'armi per seppellire i morti e ricoverare i feriti
   di cui era grande il numero. In seguito ad accordi
   entrato dipoi il generale genovese nella città colle sue truppe inasprite dalla eroica resistenza
   per ordini venuti da Genova
   dopo aver fatto firmare con minacele dal Gonsiglio di reggenza e dal Parlamento la sottomissione incondizionata della città al Senato di Genova
   impose enormi contribuzioni di guerra alla infelice popolazione
   E non pago di ciò fece arrestare molti patrizi e magistrati
   fece strappare alle loro famiglie i principali cittadini
   parecchi dei quali vennero condannati alla galera e perfino all'estremo supplizio.
   Un decreto del Doge annullò tutte le deliberazioni prese a San Remo durante la rivolta
   ne abolì tutti gli statuti ed ordinò che fosse governato in avvenire secondo gli statuti e le leggi genovesi e che fosse privato di tutti i privilegi e franchigie
   esonerando da tali disposizioni il sobborgo Golia. Il castello e le mura della città furono atterrate e fu costruita invece
   all'ingresso del nuovo molo
   una fortezza armata di cannoni e di mortai da bomba contro la città per tenerla a freno.
   L'oppressione genovese durò sino al 1797 in cui
   avendo San Remo ricorso al generale Bonaparte in Montebello
   ne ottenne giustizia e gii agenti della repubblica tirannica dovettero sgombrare in fretta sì che il popolo festante potè abbattere le