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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'aite Prima — Alta Italia
   Vi esiste la vasta e bella grotta della Cornare»
   formata di molte caverne
   adorne di stalattiti
   tufi e pietre risplendenti
   degna di essere visitata. La strada che conduce alla grotta
   attraversando amene colline e tranquilli boschetti
   ricchi di selvaggina
   presenta superile vedute. L'arino 1625
   durante la guerra del duca di Savoia colla repubblica di Genova
   i miseri abitanti si rifugiarono in detta grotta inespugnabile e vi stettero diciotto giorni.
   Vi si notano ancora ricche e vergini cave di marmo nella regione Rocca Rossa
   a un'ora sola di strada da Ormea.
   Cenni storici. -— Sino al X secolo sembra sia rimasto sotto la protezione del vescovo di Albenga. Dal 967 al 1204 passò da un feudatario all'altro
   finché in detto anno gli abitanti distrussero il castello dei feudatari e si allearono al Comune di Briga. Era capo d'una castellanìa soggetta ai marchesi di Glavesana e comprendeva Gosio
   Mendatica
   Montegrosso
   Bastia e Borghetto. Ne esiste tuttora lo statuto particolare. Borghetto e Bastia furono incendiati e distrutti dai Genovesi nel 1625. Poi Mendatica e Montegrosso si staccarono dalla castellanìa e divisero pure il loro territorio
   ciò che in seguito diede luogo a fatti lagrimevoli. Nel XIV secolo ebbe gravi dissidi col Comune di Mondovì. Nel XV secolo fu consegnato
   colla valle d'Ar-roscia
   a Francesco Spinola che lo ritornò alla repubblica di Genova
   finché passò con questa sotto Casa Savoia.
   Uomini illustri. — Diede i natali a Giuseppe Morchio
   insigne giurista e senatore della repubblica di Genova.
   Coli
   elett. Oneglia — Dioc. Albenga — P2 T. a Pieve di 'l'eoo.
   lavina (332 ab.). — Alle falde di una montagna sul fiume-torrente Chiusa
   che nasce nell'Alpe di Rezzo e va a scaricarsi nell'Arroscia presso la Pieve; parrocchiale di Sant'Antonio abate. Acquedotti e fontane fatti costruire dai conti di Ventimiglia feudatari. Grano
   legumi
   castagne
   uve
   olive
   fieno
   bestiame e cacii squisiti. Fabbrica di canestri intrecciati di vimini.
   Cenni storici. — L'antica Lavina sorgeva più ili alto e fu abbandonata a cagione di un grande scoscendimento. Glie da ciò pigliasse il nome di Lavina
   da Lauwine che in tedesco vuoi dire valanga? Appartenne ai suddetti conti di Ventimiglia dei quali conservasi ancora grata memoria.
   Coli
   elett. Oneglia — Dioc. Albenga — P2 T. a Pieve di Teco.
   Mendatica (759 ab.). — Ultimo paese a nord della provincia di Porto Maurizio da cui dista 52 chilometri
   bagnato dall'Arroscia e fra monti
   dei quali il più cospicuo è il monte Fronti d'onde nascono l'Arroscia e altri due fiumi. Parrocchiale dei Ss. Nazario e Gelso e Opera pia. Cereali
   legumi e castagne eccellenti
   vini mediocri
   bestiame numeroso.
   Cenni storici. — Fu feudo imperiale e l'ebbero i marchesi di Clavesana dai quali passo ai conti di Ventimiglia e quindi alla repubblica di Genova. Fu una delle terre comprese nel marchesato del Maro.
   Coli elett. Oneglia — Dioc. Albenga — P2 a Pieve di Teco
   T. locale.
   Moano (801 ab.). — Alle falde di un colle
   a 350 metri dal livello del mare e a 4 chilometri da Pieve di Teco
   sul torrente Tonello
   affluente dell'Arroscia
   con 4 villate e 3 parrocchie di cui quella di Moano dedicata a San Martino e molte chiesuole sparse pel territorio; opera pia. Frumento
   castagne
   ulive
   uve
   legumi
   frutta
   agrumi
   rape
   bestiame e molta cacciagione.
   Cenni storici. — Chiarnavasi anticamente Mita e dipendeva dalla castellanìa di Teco ; sorgeva m luogo alquanto discosto dal presente
   detto Bricco dell'Altare. Nel luogo
   detto Poggio di Alborno
   stette a campo per qualche tempo un corpo di