Mandamenti e Comuni del Circondario di Porto Maurizio
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e dei Cappuccini
passeggio estivo ; piazza Giulio Benso (già d'Armi). La strada provinciale a Poniassio
Ormea e quindi al Piemonte
attraversa in tutta la sua lunghezza la Pieve ed è fiancheggiata
da ambo i lati
da portici con 53 arcate verso settentrione e 37 nella parto opposta
e con un numero grandissimo di negozi e botteghe
principalmente di calzolai. Sopra le due file di portici ergonsi le case
e il tutto insieme offre allo sguardo un'assai bella contrada.
L'antica collegiata di Pieve di Teco era un ampio e maestoso edilizio a Ire navate principali d'ordine gotico
costruito sul disegno dell'architetto Giovanni Profeta di Galderaro e già prima del 1379 ufficiata da canonici; ma
minacciando poi rovina
fu distrutta intieramente nel 1792 e nel medesimo luogo fu eretto un magnifico tempio su disegno del celebre architetto Gaetano Cantoni
quel desso che diede anche quello della famosa chiesa di Porto Maurizio. La collegiata di Pieve
dedicata a San Giovanni Battista
matrice di 11 parrocchie
è d'una sola navata
e ire archivolti ne sorreggono la cupola che s'eleva maestosa dietro al campanile. Una quantità di colonne con capitello corinzio ne adorna le pareti
nè sono inferiori per giustezza e pulimento del lavoro i fregi ed i bassorilievi del cornicione che gira attorno. Il Sancta Sanctorum di forma circolare
costruito a padiglione
è sorretto da colonne egualmente architettate e fa baldacchino all'aitar maggiore. Moltissimi ornati
nonché una quantità di pitture
abbelliscono la cupola e gli archivolti
autori ne sono il compianto Michele Canzio
restauratore della Scuola genovese d'ornato
ed alcuni fra i più lodati suoi discepoli. Il pavimento è formato in marmo bianco e grigio disposto a scacchiere.
Altri edilìzi sacri degni di menzione sono la chiesa dei Cappuccini
di proprietà del Comune
costruita nel 1G06 sotto il titolo di Monastero di San Francesco
con una statua della Concezione posta nella nicchia sopra l'aitar maggiore
creduta opera del Garaventa. La chiesa che fu delle Agostiniane
edificata nel 1644 a spese del cittadino G. M. Ricci
sorge sulle rovine dell'antico castello dei Glavesana
ed è pregevole per una bella cupola e per una loggia grandiosa
del Benso. Diversi Oratorii
fra cui quello di San Giovanni Battista e di N. S. della Bipa
decorati di magnifici affreschi.
Veggonsi ancora nella città i palazzi degli antichi marchesi Glavesana
dei conti di Ventimiglia
di quelli di Lengueglia
il palazzo Gotta
quello del vescovo De Marini; e gli avanzi di alcune torri antiche furono incorporati nelle case costruite in tempi posteriori. Codesti palazzi
alcuni dei quali presentano ancora stemmi gentilizii
dopo che i nobili che li possedevano ebbero venduti i loro feudi alla repubblica di Genova
furono acquistati da varii Piovesi che ne modificarono la forma.
Di bei capi d'arte va ornata Pieve di Teco non solo nelle chiese ma anche in varie case private. Nelle prime citeremo i dipinti del Benso
del Cappellini
del Bada-racco
del Piola
del Sarzana e di vari altri valenti pittori; e nelle case private dei Borelli
Manfredi
Savona
Sertorio
Carenzi
ecc. trovansi anche quadri di qualche pregio. Fra le scolture sono da ricordare la statua in marmo della Madonna del Rosario dello Schiaffìni nella parrocchiale ; quelle in legno della Madonna del Carmine.
dell' Assunta e di San Giovanni Battista
lavori pregiatissimi del fecondissimo Maraghano
Qualche buona scoltura rinviensi anche nelle case private ed è notevole un Ecce Homo della famiglia Rossi. Un bellissimo crocefisso del predetto Schiaffino ammirasi nella parrocchiale
e i crocefissi degli oratorii di San Giovanni Battista e di N. S. della Ripa sono opera del Maragliano. Nella frazione di Aequetico veggonsi due belle statue in legno del genovese Garaventa
rappresentanti San Giacomo e San Sebastiano.
Fra gli istituti di beneficenza vi ha l'Ospedale di San Lazzaro
fondato nel 1402 con una rendita annua di quasi 3000 lire
pel ricovero e la cura degli ammalati
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