Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Genova e Porto Maurizio', Gustavo Strafforello

   

Pagina (312/397)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (312/397)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   300
   Parte Pinna — Alta Italia
   francese comparve nelle acque d'Oneglia intimandole la rosa ; ma gli abitanti respinsero l'intimazione
   impugnarono le anni e
   combattendo coll'usato coraggio
   costrinsero ! Francesi a dar volta addietro
   come già gli Spagnuoli.
   Nelle guerre del secolo successivo
   Oneglia fu occupata
   nel 1744
   di bel nuovo dagli Spagnuoli in numero di 5000 ; ma il coraggio delle milizie della valle si riaccese all'appressarsi di una colonna sotto il comando del marchese d'Ormea
   e
   dopo un ostinato c sanguinoso combattimento
   gli Spagnuoli furono costretti ad uscire dalla città abbandonando la maggior parte dello loro robe. Indi a breve il re Carlo Emanuele
   accompagnato dal principe Vittorio Amedeo suo figliuolo
   e da molti personaggi
   giunse ancli'egli in Oneglia ove fu accolto con gioia indescrivibile dagli abitanti.
   Ma nuove ed aspre prove li aspettavano. Nel 1792
   come prima i repubblicani francesi si furono impadroniti di Nizza
   il contrammiraglio Truguet comparve
   con 9 vascelli
   4 fregate
   1 bride e altre navi da trasporto con molte truppe
   davanti ad Oneglia
   ove non trovavasi che un debole presidio di 3 compagnie del battaglione di marina
   sotto il comando del cav. di Castelvecchio. Ei mandò tosto ad intimare la resa il giovane ufficiale De la lloulière
   nipote del generale Anselmo ; ma
   accostandosi la lancia che lo portava ai bastioni
   una scarica di mitraglia l'uccise in un con 12 marinai con aperta violazione delle leggi della guerra. Il Truguet giurò di trarne fiera vendetta
   sbarcò il dì seguente
   24 ottobre
   con molte soldatesche
   diede il sacco alla città e vi appiccò il fuoco. La dimane le milizie onegliesi ingrossarono per estinguerlo
   ma da tutti i vascelli e dalle scialuppe piovvero sulla città più di 3000 fra bombe e palle le quali ne avrebbero fatto un mucchio di pietre se il mare agitato non avesse impedito ai cannonieri il tirar giusto.
   Avendo poi il contrammiraglio appreso che la guarnigione erasi ritirata con le milìzie nella valle
   sbarcò di bel nuovo un corpo di 1500 soldati repubblicani che si abbandonarono a tutti i furori di una spietata vendetta; ma
   assaliti nuovamente da varie squadre di miliziotti ch'ebbero il coraggio di venire ad affrontare gl'infuriati Francesi
   questi pensarono bene di rimbarcarsi e fecero vela il 20
   mentre sulle mura dell'arsa città già sventolava la bandiera sabauda. Aveva perciò ben ragione Vincenzo Monti di cantare nella Basvilliana:
   Ed Oneglia che ancor combatte e fuma! (1).
   Parteggiando quei di Porto Maurizio per la Repubblica francese e gli Onegliesi
   sotto il barone Des Geneys e il Cauvin
   per Savoia
   si venne allo mani sul monte Bardellino. che domina le due città vicine
   e i primi rimasero vincitori con la perdita però di alcuni cospicui cittadini e molti feriti
   segnatamente per l'esplosione di un magazzino di polveri.
   Vedendo per tal guisa deluso il suo divisamento
   la Repubblica francese spedì un corpo di truppe a Porto Maurizio
   al cui arrivo vi fu inalberata la bandiera ligure ; ma il cav. Malton
   comandante di quella città
   postosi alla testa di 000 miliziotti
   fece dai medesimi strappare quella bandiera e la truppa francese
   maravigliando di tanto ardire
   si tacque.
   Tale si fu il corso degli eventi sino al mese successivo di dicembre in cui la Real Casa fu costretta ad abbandonare i suoi Stati. Tutte le città subalpine avevano
   per comando dei repubblicani francesi invasori
   rizzato l'albero della libertà
   e solo in Oneglia sventolava ancora il regio vessillo ; ma il barone Des Geneys
   avvisando inutile e disastrosa una resistenza ulteriore alle forze e alle intimazioni del
   (1) Il Lamartine ha narrato per disteso
   nella sua bella Histoire des Girondins
   quel che abbiam qui accennato.