Mandamenti e Comuni del Circondario di Porto Maurizio
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ogni diritto
il 2 febbraio del detto anno 1100. Sol principio del secolo XII fra gli abitanti di Oneglia e quelli di Porto Maurizio insorsero gravi contese a cagione dei confini fissati
con poca soddisfazione degli Onegliesi
a mezzo il letto del fiume Impero. I Portomauriziani
chiesto ed ottenuto il soccorso dei Genovesi
si impadronirono d'Oneglia
ma non la tennero che per poco per essersi le due popolazioni rivali in breve tempo rappattumate.
Nel 1238 gli abitanti delle due valli di Arroscia e di Oneglia ribellaronsi al vescovo di Albenga
Bonifacio Tagliaferro dei marchesi di Glavesana ed a Mabilla
vedova di Ottone dei medesimi marchesi divenuti loro consignori nel temporale. 11 vescovo tentò ridurli ad obbedienza e
non gli venendo fatto
chiese aiuto al podestà di Genova
Remedio Rusca
il quale
con un buon nerbo di truppe sotto il comando del prode Giovanni Strallera
dopo di essersi impadronito di parecchi castelli e luoghi fortificati
rimise le valli d'Arroscia e di Oneglia in potere della sede vescovile di Albenga. Ma in seguilo
il vescovo Nicolò
trovandosi in istrettezze
ricorse a Bonifacio Vili chiedendo licenza di alienare le terre dipendenti dalla chiesa d'Albenga nella valle d'Oneglia ; avuta questa licenza
il vescovo albenganese vendè
il 80 gennaio 1298
a Nicolò e Federico Boria
nobili genovesi
pel prezzo di 11
000 lire genovine i castelli e le terre di Oneglia
Bestagno
Mont'Arosio
Testego
Poggio-Bottaro
Torria
Chiusariico
Garelli e lutti i loro tert'itorii e pertinenze col mero e misto impero e la totale giurisdizione. Di tal modo la nobile famiglia dei Doria ebbe questa importante signoria e continuò a possederla per quasi tre secoli fino al 1576
nel quale anno Gian Gerolamo Doria la cede
per 4-1
000 scudi d'oro
al duca Emanuele Filiberto di Savoia
il quale aveva già acquistato
l'anno antecedente
il Maro
Prelà
Tenda
Briga
Montegrosso dai discendenti dei Lascaris.
Egli stesso vi si condusse coi principi del Piemonte e del Genovese a prenderne possesso
erigendo Oneglia a capo di principato e di provincia
riunendole i circondari di Ormea e di varii paesi delle Langhe e facendo costruire qualche opera fortificatoria all'ingresso della città di cui affidò il comando al nizzardo G. B. Badato.
Gli Onegliesi vissero lieti e tranquilli sotto la nuova signoria sino al 1614 in cui ebbero a sopportare gravi disastri e caddero in potere degli Spagnuoli che avevano mosso una guerra ingiusta ai Sabaudi
ai quali tornò però nel 1618. Nel 1623 fu cinta d'assedio e costretta ad arrendersi ai Genovesi
i quali la perderono poco appresso per riprenderla però poi tosto eoll'aiuto del marchese di Santa Croce
accorso con numerose schiere spaglinole.
D'allora in poi Oneglia non fu restituita definitivamente a Casa Savoia
in un coll'ampia sua valle
clic nel 1634 alla pace fra Genova e Savoia; prima però di partirsene i nemici ne atterrarono le mura e la fortezza
e smantellarono i castelli di Bestagno
del Maro e di Pietralata seco portandosi un ricco bottino. Trascorsi appena tre lustri
Oneglia ricadde sotto il giogo degli Spagnuoli comandati dal generale Pimìento ; ma gli abitanti
dato di piglio alle armi
insorsero e combattendo valorosamente cacciarono gli Spagnuoli che ebbero 700 uomini fra morti e feriti. Fu tanta l'allegrezza per si segnalata vittoria che gli Onegliesi ne fecero festa per più giorni e chiesero ed ottennero di atterrare il castello eretto dagli Spaglinoli.
Oneglia rimase poi tranquilla sino al 1672 quando scoppiò di bel nuovo la guerra fra la repubblica di Genova e Savoia a cagione dei confini dei due paeselli Genova e Rezzo
li generale Durazzo
comandante dei Genovesi
strinse d'assedio la città con forze di terra e di mare
costringendola con le artiglierie ad arrendersi ; ma di bel nuovo gli Onegliesi
coadiuvati dagli accorsi miliziotti della valle
espulsero i Genovesi e tornarono sotto il dominio della Gasa di Savoia.
Nel 1692
scoppiata la guerra tra il re di Francia e il duca di Savoia
una squadra