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Parte Prima — Alta Italia
e finalmente una seguenza di ameni villini sulla strada nuova aperta da Oneglia alla frazione Gorleri di Diano Calderina e su per la salila aprica del colle Berta che e certamente uno dei migliori punti di vista di tutta la Liguria. Notevole finalmente il vasto fabbricato per gli operai con alloggi a pagamento a rate e a lunghe more
come costumasi nelle grandi città.
Oneglia non va priva di istituti di beneficenza
fra gli altri
l'Ospedale
l'Asilo infantile
uno dei primi d'Italia
come quello che fu fondato sino dal 1844 per generosa e filantropica largizione del farmacista onegliese Costanzo; l'Opera pia delle povere Fantine
istituita da un altro onegliese
Francesco Semeria; la Cassa dì risparmio aperta nel 1840; la Società operaia floridissima e l'Associazione dei marinai. Conta inoltre molti Circoli e Sale di trattenimenlo
fra ì quali: il Circolo capitani marittimi
Circolo Andrea Doria
Circolo Cristoforo Colombo
Circolo di scherma
Società corale
filodrammatica
ecc.
Circa i dintorni
come in tutti i paesi vicini
è a notarsi la completa coltivazione dell'ulivo
ma v'hanno però assai frutta
in ispecie fichi e mandorli. Dalla spiaggia del mare e dal fondo delle valli si alzano gli uliveti sino alle cime dei poggi
sopra rispianati orizzontali sostenuti da muri. La flora è stupenda e svariatissima; nelle primavere ivi si trovano profusi i fiori più vaghi da giardino (giacinti
anemoni
viole
tulipani
gigli
eliotropio
ecc.)
e sui monti le erbe più odorose e salubri (zafferano
timo
lavanda
l'eortina acantifolia di Allioni e molte altre); ma questo ricco manto scompare completamente d'estate sia per la siccità della stagione che per la povertà delle acque.
Gli olii sono
per la loro insuperabile squisitezza
i più fini che si possano trovare
ed è perciò che vennero ovunque in tal rinomanza
che la reclame non conobbe più in là degli olii di Oneglia come degli olii di Lucca. Abbondano poi gli orti e i giardini che provvedono d'ortaggi
non solo la città
ma anche la vicina Porto Maurizio
ove si porta a vendere anche il pesce preso in gran copia e in ogni stagione dai solerti pescatori onegliesi.
Molto attiva e variata l'industria; oltre il suddetto grandioso mulino per le farine degli Agnesi di Pontedassio e il cantiere per la costruzione di bastimenti
vi si contano: due stabilimenti di macchine idrauliche e di altro genere; due per l'estrazione dell'olio dai residui col solfuro di carbonio; due laboratori di marmi; un altro figulino per ornati in creta: parecchie fabbriche di sapone
di calzature
di botti
di laterizi
di mobili
di letti in ferro
di acque gassose
di paste alimentari e molti frantoi di ulive. La grande fabbrica di dinamite
filiale Nobel d'Avigliana
nell'alveo asciutto dell'Impero
fu soppressa come pericolosa per la città. Tipografie
librerie. Commercio attivo principalmente d'olio
vino
farine
generi coloniali
legnami
saponi
carboni
zolfi
stracci e concimi. Presidio militare per il servizio al Penitenziario
alla Tesoreria in Porto Maurizio
alla Polveriera
nei distaccamenti di capitaneria
e dei Carabinieri del circondario marittimo. Uffizio doganale
uffizio telefonico; sede di Consiglio e Archivio notarile; Tribunale
Corte d'assise
ecc.
Cenni storici. — Incerta è l'origine di Oneglia e dei primi abitatori della valle di Arroscia; si sa soltanto che essa sorgeva entro terra più a nord nel luogo detto tuttora Castelvecchio. Assalita e distrutta dai Saraceni
gli abitanti scampati all'eccidio andarono a por dimora in riva al mare per trovare nella pesca un mezzo di sussistenza e verso il 93-5 incominciarono ad edificare un nuovo villaggio cui diedero il nome dell'antico e continuarono a reggersi con le stesse leggi e gli stessi statuti
finché
postisi per maggior sicurezza sotto la prolezione ed anzi sotto la signoria dei Papi
rimasero soggetti ad essi sino al 1100
nel quale anno ricusarono le imposte e ribellaronsi alla Santa Sede. Urbano II
non li potendo sottomettere
fece donazione d'Oneglia e delle sue dipendenze al vescovo d'Albenga
cedendogliene