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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alta Italia
   e finalmente una seguenza di ameni villini sulla strada nuova aperta da Oneglia alla frazione Gorleri di Diano Calderina e su per la salila aprica del colle Berta che e certamente uno dei migliori punti di vista di tutta la Liguria. Notevole finalmente il vasto fabbricato per gli operai con alloggi a pagamento a rate e a lunghe more
   come costumasi nelle grandi città.
   Oneglia non va priva di istituti di beneficenza
   fra gli altri
   l'Ospedale
   l'Asilo infantile
   uno dei primi d'Italia
   come quello che fu fondato sino dal 1844 per generosa e filantropica largizione del farmacista onegliese Costanzo; l'Opera pia delle povere Fantine
   istituita da un altro onegliese
   Francesco Semeria; la Cassa dì risparmio aperta nel 1840; la Società operaia floridissima e l'Associazione dei marinai. Conta inoltre molti Circoli e Sale di trattenimenlo
   fra ì quali: il Circolo capitani marittimi
   Circolo Andrea Doria
   Circolo Cristoforo Colombo
   Circolo di scherma
   Società corale
   filodrammatica
   ecc.
   Circa i dintorni
   come in tutti i paesi vicini
   è a notarsi la completa coltivazione dell'ulivo
   ma v'hanno però assai frutta
   in ispecie fichi e mandorli. Dalla spiaggia del mare e dal fondo delle valli si alzano gli uliveti sino alle cime dei poggi
   sopra rispianati orizzontali sostenuti da muri. La flora è stupenda e svariatissima; nelle primavere ivi si trovano profusi i fiori più vaghi da giardino (giacinti
   anemoni
   viole
   tulipani
   gigli
   eliotropio
   ecc.)
   e sui monti le erbe più odorose e salubri (zafferano
   timo
   lavanda
   l'eortina acantifolia di Allioni e molte altre); ma questo ricco manto scompare completamente d'estate sia per la siccità della stagione che per la povertà delle acque.
   Gli olii sono
   per la loro insuperabile squisitezza
   i più fini che si possano trovare
   ed è perciò che vennero ovunque in tal rinomanza
   che la reclame non conobbe più in là degli olii di Oneglia come degli olii di Lucca. Abbondano poi gli orti e i giardini che provvedono d'ortaggi
   non solo la città
   ma anche la vicina Porto Maurizio
   ove si porta a vendere anche il pesce preso in gran copia e in ogni stagione dai solerti pescatori onegliesi.
   Molto attiva e variata l'industria; oltre il suddetto grandioso mulino per le farine degli Agnesi di Pontedassio e il cantiere per la costruzione di bastimenti
   vi si contano: due stabilimenti di macchine idrauliche e di altro genere; due per l'estrazione dell'olio dai residui col solfuro di carbonio; due laboratori di marmi; un altro figulino per ornati in creta: parecchie fabbriche di sapone
   di calzature
   di botti
   di laterizi
   di mobili
   di letti in ferro
   di acque gassose
   di paste alimentari e molti frantoi di ulive. La grande fabbrica di dinamite
   filiale Nobel d'Avigliana
   nell'alveo asciutto dell'Impero
   fu soppressa come pericolosa per la città. Tipografie
   librerie. Commercio attivo principalmente d'olio
   vino
   farine
   generi coloniali
   legnami
   saponi
   carboni
   zolfi
   stracci e concimi. Presidio militare per il servizio al Penitenziario
   alla Tesoreria in Porto Maurizio
   alla Polveriera
   nei distaccamenti di capitaneria
   e dei Carabinieri del circondario marittimo. Uffizio doganale
   uffizio telefonico; sede di Consiglio e Archivio notarile; Tribunale
   Corte d'assise
   ecc.
   Cenni storici. — Incerta è l'origine di Oneglia e dei primi abitatori della valle di Arroscia; si sa soltanto che essa sorgeva entro terra più a nord nel luogo detto tuttora Castelvecchio. Assalita e distrutta dai Saraceni
   gli abitanti scampati all'eccidio andarono a por dimora in riva al mare per trovare nella pesca un mezzo di sussistenza e verso il 93-5 incominciarono ad edificare un nuovo villaggio cui diedero il nome dell'antico e continuarono a reggersi con le stesse leggi e gli stessi statuti
   finché
   postisi per maggior sicurezza sotto la prolezione ed anzi sotto la signoria dei Papi
   rimasero soggetti ad essi sino al 1100
   nel quale anno ricusarono le imposte e ribellaronsi alla Santa Sede. Urbano II
   non li potendo sottomettere
   fece donazione d'Oneglia e delle sue dipendenze al vescovo d'Albenga
   cedendogliene