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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni dei Circondano di Porlo Maurizio
   287
   Cenni storici. — Pianavia era compresa in addietro nella contea di Prelà ed andava munita di alcuni fortini che servivano di antemurale alla rocca di Prelà e i luoghi ove sorgevano chiamatisi ancora Castellazzi. Durante la guerra degli Onegliesi contro la Repubblica genovese (14-82) le truppe di quest'ultima penetrarono per tradimento nei fortini di Pianavia e li spianarono. Nel 1792 e nel 1802 i Francesi vi vennero alle mani con le milizie della valle di Prelà.
   Coli
   elett. Porto Maurizio — Dioc
   Albenga — P2 T. a Dolcedo.
   Piani (642 ab.). — In quattro borgate
   Corradi
   Carli e le lontane Caramagna Inferiore e Àicardi
   a 3 chilometri da Porto Maurizio
   nell'amena valletta del Prino
   fiumicello con 3 ponti
   uno dei quali per la ferrovia. Parrocchiale dell'Assunta con grande concorso di gente il 15 agosto e fiera il giorno dopo. Nuova e bella casa comunale sulla piazza davanti la parrocchia. Molti orti e ville dei Portoniauriziani nei dintorni. Sui poggi deliziosi che formano i due fianchi della vallicella del Prino sorgono
   a est
   la grandiosa villa Sauĺ
   e
   a ovest
   il magnifico castello Perrina con vigneto estesissimo del cav. RambaldL il quale
   da quel valente enologo che è
   fabbrica vini rinomati clic smerciansi all'interno ed all'estero
   Ulive
   uve
   frutta
   ortaggi e legumi.
   Coli
   elett. Porto Maurizio — Dioc. Albenga — Pl T. a Porto Maurizio.
   Pietrabruna (876 ab.). — In territorio montuoso sul torrente San Lorenzo e con a tergo i monti la Folĺa ed il Faudo e
   a sud
   l'ampiezza del mare in prospettiva. Parrocchiale antica di San Matteo
   istituti di beneficenza ed opera pia. Cereali
   uve ed olio eccellente e copioso
   Coli
   elett. Porto Maurizio — Dioc. Albenga — P3 a S. Stefano al Mare
   T. a Dolcedo.
   Poggi (491- ab.). — Sopra un poggio (donde il nome) a cavaliere del capo della Garbella in due borgatelle
   Poggio Superiore e Poggio Inferiore
   con parrocchiale spaziosa edificata nel 1790 e rallegrata da un ampio piazzale alberato che è un belvedere. Strada obbligatoria rotabile ultimata non ha molto. Casa Carli assai bella. Vedute stupende e aria saluberrima
   Ulive
   vigne
   frutta
   ortagg.
   Coli
   elett. Porto Maurizio — Dioc. Albenga — Pl T. a Porto Maurizio.
   Prelà (960 ab.)
   — Si compone di sei villate dette: Molini di Prelà
   Casa de'Carli
   Praello
   Prolà
   Costiglielo e Caneto
   ed è bagnato da due torrenti
   ambedue con ponti; il primo ha nome San Giovanni e il secondo Acqua Bianca e ambidue scendono annaffiando orti e giardini lungo il loro corso sino alle villate Molini ove si fondono insieme e coś congiunti passano per Dolcedo e vanno a gittarsi in mare
   col nome di Prino
   a ovest
   e presso Porto Maurizio. Tre parrocchie: la prima di antica costruzione e a tre navate in mezzo a due ampie piazze nella villata Molini è dedicata a San Giovanni Battista; la seconda
   dei Ss. Nicoḷ e Giacomo
   sorge a Prelà e la terza di San Sebastiano a Gasa de' Carli
   Anticamente vi sorgeva un castello di cui veggonsi ancora gli avanzi. Come già osservammo sotto Dolcedo
   il mandamento fu
   non sono molti anni
   traslocato da Prelà a Dolcedo (ed è ora soppresso). Vino
   foraggi
   funghi
   bestiame e sopratutto olio.
   Cenni storici. — Prelà fu venduto nel 1337 da Andrea Grimaldi ai Doria; tre anni dopo fu presidiato dalla repubblica di Genova
   ma i Doria espulsi assalirono il castello
   uccisero tutti i soldati del presidio e lo smantellarono
   ma fu peṛ presto riedificato e venne col tempo in potere dei Lascaris conti di Ventimiglia
   finché se ne insignorirono i duchi di Savoia
   i quali
   prima della riforma dei titoli dei Sabaudi fatta da Vittorio Amedeo I
   avevano anche quello di conti di Prelà.
   Prelà fu occupato in seguito dagli Spagnuoli
   i quali
   nel 1618
   lo restituirono
   con Oneglia e il Maro
   al duca di Savoia che manḍ a ricevere una tale restituzione il