Mandamenti e Comuni del Circondario di Porto Maurizio
285
Madonna degli Angeli con altare marmoreo e molti voti. Bella e recente fontana pubblica sul piazzale. Olive in quantità
uve
frutta
legumi ed ortaggi.
Cenni storici. — Ei pare che verso la metà dell'undecima secolo
un Ricca ed un Arrigo
militanti valorosamente al servigio della Repubblica di Venezia
caduti in sospetto di ribellione
od esulassero o ne fossero cagliati ; e con 'essi un ardente giovane patrizio dei Dolca
una delle ottanta famiglie inscritte sul libro d'oro della nobiltà di San Marco. Costoro ripararono da prima a Genova
poi a Savona
poi a Porto Maurizio e finalmente si stabilirono su questo delizioso contrafforte del Peuzzo nei pressi di San Salvatore
ove sorgeva l'antica Givezza.
Civezza antica era più grande e più popolata della moderna: contava circa un migliaio e mezzo di coloni spartiti in quattro ville o quartieri ; il primo alle falde della collina verso levante intorno alla Madonna delle Grazie
il secondo a mezzo il declivio verso San Rocco
il terzo nelle adiacenze di San Sebastiano e il quarto
più importante
a San Salvatore
nella cui ricostruzione narrasi d'avere scoperto alcune Lraccie di fondazioni vetuste e della antichissima strada romana per andare nella Gallia. Le continue molestie dei Saraceni e le frequenti loro invasioni tanto ruinose a tutti i piccoli centri littoranei
costrinsero gli abitanti a sloggiarne ed a portare i loro penati in sulla cima del colle
ove edificarono la nuova Civezza
che armarono delle cinque torri suddette.
Uomini illustri. — Trassero i natali in Civezza: un Ricca
colonnello
clic s'illustrò a Nizza nel 1543 quando fu occupata dai Francesi e dai Turchi; un altro Ricca Anlonio
celebre architetto di palazzi e chiese in Genova e vuoisi anco dell'Università di Torino ; e il padre Marcellino Ranise da Civezza
minore osservante
autore di molti scritti pregievoli e principalmente della Storia delle Missioni Francescane in 6 grossi volumi.
Coli
elett. Porto Maurizio — Dioc. Albenga — Pl T. a Porto Maurizio.
Dolcedo (2707 ab.). — E distribuito in sette ville o borgate denominate: Isolalunga
Costa e Castellazzo
Trinche!
Bellissima
Rivalta
Magliarii
Lecciore e Piazza
centro municipale e mandamentale
distesa come un gran V sulle sponde del Prino
al confluente dei suoi due tiuinicelli con quattro ponti a brevissima distanza l'uno dall'altro. Sul coìitluenle sorge la parrocchiale di San Tommaso a croce greca e a tre navate
collo sfondo riccamente stuccato e dorato
con un buon organo dei Luigi.ardi e con dovizia di marmi. Nel 1790 vi fu trasportato da Roma il corpo di Sari Prospero
di cui si celebra solennemente la festa
e vi si serbano anche le ceneri di monsignor Airenti
arcivescovo di Genova
ivi defunto. Parecchie piazze fiancheggiate da belle case; Ospedale
Opera pia
Scuole
molti frantoi
ruolini da grano
fabbriche di paste alimentari
negozi divino
commercio attivo favoriLo da vetture postali per Porto Maurizio e Prelà.
Cenni storici. — Questo borgo antico e popoloso appartenne
sul principio del secolo XII
al marchese Bonifacio di Savona discendente da Aleramo e quindi al marchese Ugone di Glavesana suo figliuolo. 1 suoi discendenti
Bonifacio tìglio di Oddone e Bonifacio soprannominato Tagliaferro per la sua grande robustezza
lo venderono nel 1233
in un con Diano e Porto Maurizio
alla repubblica di Genova.
Il Giustiniani parla di Dolcedo e del ponte grande di Piazza su cui sta una lapide antica ed un'altra se ne vede nella facciata dell'oratorio campestre di Santa Brigida sul dorso del Faudo
ma illeggibili per essere corrose dal tempo.
Uomini illustri. — Dolcedo diede i natali a parecchi ingegni preclari per meriti diversi
fra gli altri
al precitato Airenti
arcivescovo di Genova e vescovo in prima di Savona e di Noli; al senatore Orengo; al valente avvocato Berti e al costui tìglio Giovanni ex magistrato alla corte di Parma; al teologo Bellissima
autore di una