Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Genova e Porto Maurizio', Gustavo Strafforello

   

Pagina (295/397)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (295/397)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Portol Maurizio
   295
   La giurisdizione feudale dei conti di Ventimiglia su Porto Maurizio passò quindi ai marchesi di Glavesana
   pretendenti all'eredità della precitata contessa Adelaide
   i quali venderono Porto Maurizio
   Diano e Dolcedo alla repubblica di Genova per 250 lire annue. Giù non di manco Porto Maurizio era una delle sei città della Riviera occidentale cosidette convenzionate
   vale a dire
   non rigorosamente suddite di Genova. Quelle convenzioni furono più volte rinnovate e l'unione di Porto Maurizio con Genova durò sino al termine della Repubblica ligure con tutto che nascessero di tempo in tempo mali umori fra i due Comuni e si venisse tal fiata alle mani.
   In effetto i terrazzani di Porto Maurizio
   uniti a quelli delle due valli d'Oneglia e dell'Arroscia
   sollevaronsi nel 1235 contro Bonifacio marchese di Clavesana e vescovo di Albenga
   il quale invocò l'aiuto dei Genovesi. Il podestà di Genova
   che era un Remedio Rusca
   mosse
   con certo Giovanni Strallera e parecchi reggimenti
   contro gli insorti valligiani e li sottomise. Quattro anni dopo insorsero di bel nuovo e furono risottomessi.
   Nelle guerre dei duchi Carlo Emanuele I e Carlo Emanuele II di Savoia contro la repubblica di Genova la città di Porto Maurizio fu presa di mira con altre terre della Riviera occidentale; e durante la campagna del 1745 l'esercito gallo-ispano
   sotto il comando del marchese di Castellar
   s'impadronì
   l'I 1 maggio
   di Porto Maurizio e di San Remo
   i quali furono bombardati dall'ammiraglio Mathews per ordine del Governo inglese sdegnato contro la repubblica di Genova.
   Poco prima che i Reali di Savoia fossero costretti ad abbandonare il Piemonte
   il maggiore Gauvin mosse da Oneglia ad intimare la resa a Porto Maurizio occupato dai Liguri ed ebbe quindi il comando di molte soldatesche le quali furono appostate sul monte Bardellino che domina le due città e in alcune avvisaglie accadute in quei dintorni i Regii ebbero il disopra; ma la Repubblica francese
   che favoriva i moti contro il re di Sardegna
   spedì un corpo di truppe in aiuto di Porto Maurizio il quale fu poi riunito nel 1805 alla Francia.
   Sotto l'Impero napoleonico divenne capoluogo (con sottoprefettura
   tribunali e dogane) di uno dei quattro circondari del dipartimento di Montenotte con gli otto cantoni seguenti: San Stefano
   Porto Maurizio
   Oneglia
   Borgoinaro
   Pieve di Teco
   Diano
   Alassio ed Albenga.
   Caduto l'impero e sopraggiunta la restaurazione sabauda
   Porto Maurizio fu spogliato di tutte le autorità trasferite nella vicina Oneglia
   la quale ne fu privata alla sua volta dopo la cessione della Savoia e di Nizza alla Francia
   quando
   per opera principalmente del conte Camillo di Cavour
   Porto Maurizio veniva proclamato capoluogo della provincia a cui dà il nome •— provincia troppo esigua avuto riguardo alla sua posizione importantissima sulla frontiera verso la Francia e che vuole essere integrata e rafforzata coll'aggiunta dell'attiguo circondario d'Albenga della troppo vasta provincia di Genova
   e del mandamento di Tenda.
   Uomini illustri. — Porto Maurizio diede in ogni tempo uomini preclari nelle scienze
   nelle lettere
   nelle arti e per la santità della vita ; e basti fra questi ultimi citare San Leonardo Casanova
   scrittore ed oratore sacro eloquentissimo
   apostolo della Corsica
   ove estirpò gli odii efferati di parte. Per profonda dottrina e virtù specchiata segnalaronsi : Michele De Germanis
   vescovo di Mariana; Pietro Ameglio
   vescovo di Sinigaglia ; Diodato Bocconi
   vescovo d'Aiaccio ; Giovanni Bruno
   vescovo d'Andria; Carlo Ferrari
   vescovo di Bitonto ; Marco Gandolfi
   vescovo di Noli; Gian Francesco Gandolfo
   vescovo di Ventimiglia ; Gualtiero Pagliari
   gran cancelliere del regno di Sicilia ; Tommasino Pagliari
   gran dignitario della corte pontificia; Luca della medesima famiglia
   cavaliere di Malta ; il Gandolfi
   marchese di Riccal-done
   Melasso
   Chiusanico e Gazelli ; Francesco Berio
   Franco Guai-neri
   Domenico Strafforello
   senatori della repubblica di Genova e Niccolò Littardi anch'egli dei