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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Torino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 614

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   A
   G 64 Parte Prima — Alta Italia
   Palazzo dell'Accademia Filarmonica (piazza San Carlo, 5). — Apparteneva ai marchesi di Caraglio e poi a quelli del Borgo. Ha una bella facciata verso via Lagrange. L'interno fu fabbricato sui disegni dell'Alfieri ed è ammirabile per l'eleganza delle decorazioni. Il salone d'ingresso fu dipinto dai fratelli Galliari. La gran sala dei concerti, fatta sul disegno del Talucchi, data dal 1838.
   Palazzo dell'Accademia militare (via della Zecca, n. 1). — Ripete la sua origine da Madama Maria Giovanna Battista di Nemours e fu costruito nel 1677 sui disegni del conte Amedeo di Castella-monte. Varcato un maestoso vestibolo si entra in un vasto cortile quadrato di cui due lati sono adorni di un doppio ordine di portici sostenuti da colonne di pietra. Sotto il governo francese fu convertito in Liceo militare ed al ritorno di Casa Savoia gli fu mantenuto il novello indirizzo datogli mutandogli il nome. La cavallerizza formata a foggia di teatro con un ordine di logge aperte in giro, è disegno dell'Alfieri.
   Palazzo dell'Arsenale (via Arsenale, n. 26). — Questo vasto edifizio fu cominciato da Carlo Emanuele II, proseguito da Vittorio Amedeo II ed ingrandito e rifatto da Carlo Emanuele III sul disegno del De-Vincenti nel 1738. Corrisponde allo scopo l'architettura. Gallerie, cortili, officine, magazzini, sotterranei sono sì bene distribuiti che il Lalande lo disse l'arsenale più considerevole di cui avesse conoscenza. Una caduta d'acqua e varie macchine a vapore lo provvedono di una forza di 100 e più cavalli. L'arsenale comprende la fonderia dei cannoni, il laboratorio di precisione, il gabinetto di chimica, di fisica e di mineralogia, la sala dei modelli, le sale d'armi e una ricca biblioteca militare. Il fabbricato fu nel 1889 abbellito di una adatta facciata.
   Palazzo della Banca Nazionale (via Arsenale, 8). — L'architettura è del conte di Castellamonte. La facciata riproduce imperfettamente lo stile ed il bugnato del palazzo Pitti di Firenze. Era posseduto altre volte dai conti Balbiano di Viale ed in esso morì il celebre ministro Marchese d'Ormea.
   Palazzo Barolo (via delle Orfane, 7). — Fu edificato nel 1692 sul disegno del Baroncelli da Ottavio Provana conte di Druent. Passò quindi ai marchesi Falletti di Castagnole e di Barolo. Il magnifico scalone di un gitto arditissimo rovinò, ma i dipinti dei più valenti pittori chiamati a decorarlo, come il Trevisani, il Lamberti, il Carpi ed il Legnani, sono conservati unitamente alle magnifiche sale del piano terreno. Una lapide sulla facciata di questo ricorda che quivi morì Silvio Pellico.
   Palazzo della Camera di Commercio (via dell'Ospedale, 28). — Il disegno di questo palazzo è del capitano Garoe, ma perfezionato dal conte Benedetto Alfieri. Ha una bella facciata ed un elegante atrio. Appartenne dapprima ai marchesi Morozzo di Bianzè e poi ai conti d'Agliano. Presentemente è sede della Camera di Commercio e della Borsa.
   Palazzo Carignano (figg. 43 e 44). —Sorge questo palazzo sulla piazza omonima innalzato nel 1680 dal principe Emanuele Filiberto di Carignano sui disegni del P. Guarini. È il capolavoro dello stile barocco, ma che non lascia d'avere una certa imponenza. Scrive il Bertolotti che l'architetto « spinse il singolare suo odio contro la linea retta sino a far curvi, ora saglienti, ora rientrati, gli scaglioni della grande sala in modo da indurre la vertigine a chi gli ascende o discende ». Venne non è molto compiuta la parte prospiciente la piazza Carlo Alberto con disegni del pittore Carlo Ferri. La parte centrale ha tre ordini di colonne : il primo dorico, il secondo composito, il terzo jonico ed è decorato di sei statue colossali rappresentanti la Giustizia del Giani, l'Industria del Della Vedova, la Scienza del Dilli, l'Agricoltura dell'Albertoni, l'Arte e la Legge del Simonetta. La facciata di granito di Baveno e del monte Orfano ha un'altezza di 40 metri. Nel salone principale, lungo metri 38, largo 22, alto 28, tenne le sue sedute la Camera dei Deputati dal 1848 al 1860. In questo palazzo nacque e dimorò Carlo Alberto, uacquevi pure Vittorio Emanuele 11 e ne tramanda la memoria ai posteri una grandissima cartella in bronzo portante la iscrizione : Qui nacque Vittorio Emanuele li. In esso trovansi i Musei di Zoologia, Geologia ed Anatomia comparata, il Comizio Agrario del Circondario di Torino.
   Palazzo Cavour (via Cavour, 8). — Fu innalzato nel 1729 sui disegni del Planteri; in esso visse e mori il conte Camillo di Cavour. Ora è sede del Banco di Napoli.
   Palazzo Cliialilese (piazza San Giovanni). — A ponente della piazza Reale s'innalza questo palazzo al quale s'accede dal palazzo Reale mediante una galleria. Venne ricostruito nello scorso secolo da Carlo Emanuele III sui disegni dell'Alfieri e lo diede in appannaggio al duca del Chia-blese suo secondogenito. Nel 1840, alla morte di Maria Cristina, vedova di Carlo Felice, nipote al suddetto duca del Chiablese, divenne proprietà del duca di Genova. Si entra dalla piazza di San Giovanni. Le sale hanno pregevoli pitture del Guglielmi, del Demorra, del Rapous, dell'Antoniani