A Parte Prima — Al taf Italia
sferica acuminata a guisa di quelle dei minareti orientali. Misura in pianta m. 40 in lunghezza, 24 in larghezza e si eleva m. 17 dal marciapiede al cornicione; le torri misurano m. 38 dal mar-
Fig. 40. — Tempio Valdese.
ciapiede alla sommità delle cupole. L'interno del tempio si compone di un'unica grande sala lunga m. 35 e larga 25.50 circuita da varie gallerie sorrette da esili colonne di granito sormontate da archi moreschi. Le decorazioni interne, tanto delle pareti quanto del soffitto piano a grandi cassettoni, sono tratte in istile arabo a stucchi in rilievo con dorature. Il disegno di questo tempio è dell'ing. Petiti.
Iniquo Valdese (corso Vili. Emanuele II) (fig. 40). — Fu edificato dal 1851 al 1853. Ne diede i disegni Luigi Formento. È d'architettura quasi gotica e nella sua leggerezza ha un aspetto grave e maestoso.
Ammazzatoio (corso Principe Oddone). — Fu aperto nel 1868 ed occupa una superficie di 36,800 m. q. Ogni macellaio ha la stalla per tenervi in deposito gli animali, ed un sito per ammazzarli e conservarne le carni.
Carcere giudiziario (corso Vitt. Emanuele II). — Edifizio per la custodia degli imputati, degli accusati e dei condannati alla pena del carcere non maggiore di un anno. Fu costruito secondo il sistema cellulare sul disegno dell'ing. Pollani. È di forma rettangolare, cinto da un muro alto 5 metri che le sentinelle possono percorrere nel suo coronamento, con torricelle di custodia ai quattro angoli. L'intiero fabbricato ha tredici bracci con ampi cortili e due cappelle. Ha 632 celle, delle quali 576 per gli uomini e 56 pelle donne, senza tener calcolo delle celle di deposito, di punizione e dei locali d'infermeria.
Cittadella (a sinistra della piazza in capo a via Cernaia). — Sul sito ove si trovava la badia di San Solutore, Emanuel Filiberto cominciò ad innalzarla nel 1565 sul disegno di Francesco Pac-ciotto d'Urbino. Di essa più non sussistono che il mastio che servì di prigione a Pietro Giannone e, momentaneamente, a Pio VI ed a V. Gioberti, ed alcuni brevi tratti di cortina.
Galleria Geisser. — Trovasi in via Roma, 18, e sbocca in via Santa Teresa, 4. È coperta a vetri e incrostata di marmi sul gusto dei passages di Parigi. La fece costruire il marchese Natta e venne aperta nel 1858.
Galleria dell'Industria Subalpina (piazza Castello). — Il disegno di questa galleria è di Pietro Carrera. E un grandioso salone a due ordini costituiti da pilastri formanti cogli archi sovrastanti trenta arcate inferiormente e trenta superiormente, di stile adatto ad un edifizio per uso Emporio commerciale. 11 terrazzo che corre tra i due ordini predetti fu munito di ringhiera a pilastrini portanti ciascuno un candelabro. Allo stesso ingegnere Carrera devesi pure l'idea ed il disegno del grandioso salone costruito sotto il suolo della galleria, avente una altezza di metri 6.50, una larghezza di metri 12 ed una lunghezza di metri 44. I lavori incominciati il 25 giugno 1873 furono ultimati il 30 dicembre 1874.