Torino
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Fig. 34. — Cupola della Cattedrale di San Giovanni.
v'hanno statue del Legros. Nel coro v'ha un quadro del Guidobono da Savona. Nell'ultima cappella della navata sinistra v'ha un quadro del Cavalieri, nella precedente un dipinto dello Zuc-caro e nella cappella di Sant'Eligio una tavola del Garavoglia. Sulla porta maggiore sta una copia della Cena di Leonardo da Vinci, opera del Sagna vercellese. Nella sacrestia v'ha una tavola del Longlii di Ravenna (1500). Popolazione 11,772 abitanti.
San Giovanili Evangelista (corso Vittorio Emanuele li) (fig. 35). — Al sacerdote D. Bosco si deve questa chiesa, della quale si gettavano le fondamenta nel 1877 e si consacrava solennemente nel 1882. È l'ultimo dei lavori del defunto conte Edoardo Arborio Mella che, datosi tutto all'architettura gotica, lasciò monumenti insigni del suo ingegno e della sua pietà. Lo stile della chiesa è romanico-lombardo del 1200 esorge sopra un'area
rettangolare di circa CO metri di lunghezza per 22 di larghezza ed è divisa in tre navate, delle quali la principale è doppia di ciascuna delle laterali. Essa termina in un'abside semicircolare, mentre le navate laterali si continuano attorno all'abside formando un maestoso andito. Le arcate sono sorrette e rilegate da una serie di pilastri di G e 12 metri di altezza, adorni di colonnette per metà sporgenti ed a capitello cubiforme. Le vòlte sono a pieno centro del pari che gli archi normali e diagonali delle cordonature che dividono alla rispettiva comune imposta la navata maggiore in grandi quadrati, a ciascuno dei quali corrispondono due delle navi minori, caratteristico impianto della basilica lombarda.
L'aitar maggiore in ricco marmo, scolpito con maestria e delicatezza, è loggiato all'orientali',.) doppia mensa, attorno al quale v'ha una ricca balaustra in pietra di Salti lo dei fratelli Galli. K
47 — l.n Putrì», voi. I.