Torino 49
Fig. 26. — Giuseppe Garibaldi.
l'atrio a sinistra del palazzo municipale ad imperitura memoria dei Torinesi morti per la patria; altre due sotto i portici di detto palazzo per ricordare i caduti nelle battaglie dell'indipendenza e i morti di Curtatone; quella posta dai Torinesi
sul frontone della Cittadella il 24 giugno a ricordo dei caduti a Dogali (Africa) il 26 gennaio 1887, e quella a ricordo della istituzione del Corpo dei Bersaglieri, posta sul frontone della Caserma in fine della via Principe Amedeo.
Architettura. — Torino in fatto d'architettura è città nuova. Si può dire che essa data dal finire del secolo xvi quando le si aperse un novello orizzonte sorridendo fortuna alla dinastia Sabauda. Il suo sviluppo da quell'epoca fu sì rigoglioso che dopo cent'anni l'area era più che duplicata, cento anni dopo quasi triplicata, ed oggidì, superati appena tre secoli, la città, che numerava allora 10,000 abitanti, supera i 300,000.
Il più vetusto monumento di Torino è la Porla Palatina (fig. 27), situata all'estremità settentrionale dell'antico abitato ed in capo alla via omonima. Essa non è più integra, ma conserva solamente il muro esterno e due torri che la fiancheggiano, l'una monca, l'altra senza coronamento. Carlo Promis la dice alzata da Ottaviano Augusto, cosicché l'origine sua rimonta a diciannove secoli. Brevi tratti delle mura romane vedonsi ancora in via Giulio. Per la sua vetustà
si fecero in questi ultimi anni a questo storico monumento varie riparazioni muratone, non condotte coi dovuti criteri archeologici, per modo che se ne cambiò alquanto l'aspetto esterno.
La Chiesa di Torino. — Cessata la persecuzione col regno di Costantino, Torino fu insignita del titolo di città vescovile e suo primo pastore fu san Massimo, al tempo che Milano aveva sant'Ambrogio e Vercelli sant'Eusebio. Un piccolo marmo venuto alla luce in Chieri, con diverse