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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Torino
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 614

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   A
   Parte Prima — Al taf Italia
   Piazza Carlo Emanuele II (giàpiazza Carlina). — Si trova al punto d'incontro delle rie Maria Vittoria e dell'Accademia Albertina e nel suo centro sorge il monumento al conte di Cavour, opera del Dupré. Superficie 14,884 in. q.
   Piazza dello Statuto. — Una delle più belle piazze di Torino, la piazza dello Statuto fu aperta nel 1864 all'estremità di via Garibaldi. Maestosi edi-fizi sorgono ai suoi lati sviluppanti 572 m. di portici. Nel suo centro s'innalza il monumento del Traforo del Fréjus. Ha un'area di 19,950 m. q.
   Piazza Solferino. — All'estremità occidentale delle vie Santa Teresa, Alfieri e dell'Arcivescovado, abbellita dai monumenti del duca Ferdinando di Savoja, del generale Ettore Gerbaix De Sonnaz e La Farina. Sulla medesima v'ha il teatro Alfieri. Superficie 23,800 in. q.
   Le altre piazze principali di Torino sono:
   Piazza Savoja (già Paesana), col monumento Siccardi, vie del Carmine e Corte d'Appello.
   Piazza Pietro Micca, via Cernaja e corso Siccardi, colla statua dell'eroe.
   Piazza San Giovanili, dinanzi alla chiesa Metropolitana, con 60 m. di portici.
   Piazza l.agrange e Piazza Paleocapa, ai fianchi di piazza Carlo Felice coi monumenti omonimi.
   Piazza del Palazzo di Città, con 155 m. di portici e nel centro il monumento d'Amedeo VI, detto il Conte Verde.
   Piazza d'Armi, sezione Monviso, con 285,750 m. q. di superficie.
   Piazza Nizza, a metà della via omonima, e quella grandiosa che trovasi a capo della via stessa oltre la Barriera, la quale servo in ispecial modo al mercato.
   Monumenti. — Condegno ornamento delle vie, delle piazze, dei pubblici giardini e squares, delle chiese, ecc., sono i monumenti onde va ricca e superba Torino e di cui diamo una rapida descrizione accompagnata da vedute.
   Amedeo VI (detto il Conte Verde) (fig. 11). — Un monumento in bronzo nel mezzo della piazza del palazzo di Città s'innalza ad Amedeo VI detto il Conte Verde e ricorda le sue eroiche imprese in Oriente. 11 gruppo è opera di Pelagio Palagi, bolognese. Il getto è della fonderia Colla in Torino.
   Amedeo Vili. — Begnò 47 anni, si fece vassallo il marchese di Saluzzo, indeboli la potenza del marchese di Monferrato e tese le prime fila dell'acquisto del ducato di Milano. Il 6 gennaio 1440, celebrata la messa nella cappella di Thonon e consecrato Papa, rinunziò al trono. Le sue ossa riposano nella Cappella della SS. Sindone, ed il monumento che Carlo Alberto gl'innalzò su quella è opera del Cacciatori. Amedeo VIII si presenta fra la Giustizia e la Felicità. Questo gruppo marmoreo sorge sopra un basamento ornato di bassorilievo. Le statue della Fermezza e della Sapienza adornano il basamento ai due lati.
   Emanuele Filiberto. — Nella medesima cappella per opera di Carlo Alberto veggonsi uno stilo-bato, un cippo ed un piedestallo che porgono piramidalmente sembianza di un monumento. Nel prospetto dello stilobato sta lo stemma sabaudo. Sopra lo zoccolo è ritta la statua dì Emanuel Filiberto. Sul basamento a destra del duca sta seduta la Storia che scrive su una tavoletta ciò che le detta la Munificenza ritta innanzi a lei con un leone dappresso.
   Un secondo monumento in piazza San Carlo venne pure innalzato da Carlo Alberto. Quivi il duca inforca il suo cavallo di guerra a San Quin-
   tino e con possente mano il frena. Il suo braccio che teneva la spada snudata, con impresso il motto Spoliatis arma supersunt, la ringuaina. Questo monumento ò del Marocchetti. 11 cavallo ed il cavaliere furono fusi a Londra dal Didier. Il monumento è alto m. 8,62. Il piedestallo ha due bassorilievi rappresentanti uno la battaglia di San Quintino, l'altro l'atto col quale Emanuel Filiberto riceve nella sua tenda il trattato di Castel Cambrésis; innalzato nel 1838 (fig. 10). Altra statua in marmo del medesimo, opera del Santo-Varni, si trova sullo scalone del palazzo Beale.
   Vittorio Amedeo 1. — Sullo scalone del palazzo Reale fin dal 1663 sta un monumento detto il Cavallo di marmo che calpesta due figure di schiavi, e sorregge una statua di bronzo. È lavoro di Amedeo Rivolta romano e la statua fu gittata da Federico Vanelli luganese.
   Vittorio Emanuele 1. — Sorge sul piazzale della Gran Madre di Dio, dono di Vittorio Emanuele II alla città di Torino.
   Tommaso di Savoja. — Sulle ceneri di questo duca nella Cappella della SS. Sindone sorge un bel monumento. La figura del principe s'alza in piedi su una colonna colla mano appoggiata all'elsa della spada. Più sotto ai suoi lati sorgono due figure simboliche. Un leone vigilante posa sul monumento.
   Carlo Emanuele II. — Nella Cappella della SS. Sindone da lui costruita riposa e s'alza il suo monumento, il basamento del quale è assai elevato. Su di esso sono collocate, in tre nicchie