Superga e il suo panorama
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solenne alla Madonna che veneravasi nella suddetta chiesuola d'innalzarle un magnifico tempio se gli arrideva la vittoria. Liberata Torino, il voto fu adempiuto.
Divenuto, nel 1713, re di Sicilia, Amedeo (il primo principe di Casa Savoia che assumesse il titolo regale) fece spianare, nel 1715, la vetta ed atterrare l'antica chiesetta per dar luogo all' erezione della Basilica sul disegno dell' architetto di Corte, Don Filippo Juvara di Messina, che costruì, come vedremo, altri edifizi in Torino. Amedeo stesso pose la prima pietra il 20 luglio 1717 e, il 1° novembre 1731, Carlo Emanuele III inaugurò solennemente la Real Basilica intitolata al nome di Maria Vergine.
È una rotonda lunga 51 m. e larga 34, con davanti la facciata un atrio ad 8 colonne, 6 cappelle elittiche nell'interno ed una cupola sorretta da 8 pilastri a colonne la quale ergesi fra due campanili laterali, alti 60 metri.
Ma meglio assai che non sapremmo la Basilica viene così descritta dall'arguto scrittore ed architetto, il Milizia.
— Sorge il tempio su pianta circolare ; otto pilastri molto rilevati dal muro maestro, con altrettante colonne incastrate in essi, sostengono la cupola. Negli inter-pilastri sono sei cappelle elittiche centinate. Per quell'interpilastro che è all'incontro all'ingresso principale si passa ad una gran cappella ottagona, in fondo a cui è un grande altare. Al di fuori la gradinata gira in centina, facendo rette e curve. La facciata ha un portico di otto colonne corintie: l'intercolonnio di mezzo è maggiore de' laterali. Sopra l'ordine è un frontone che interrompe la balaustrata. La cupola di mezza figura è in mezzo a due svelti campanili. —
Sotto il regno di Vittorio Amedeo III si schiusero i sotterranei della Basilica di Superga per accogliere le spoglie auguste dei principi di Savoia. Sono situati sotto il presbitero ed ai fianchi della chiesa in forma di croce a lunghe braccia. I due sarcofaghi più meritevoli di attenzione sono alle due estremità, uno in faccia all'altro : quello di Vittorio Amedeo II a destra (fig. 4) e quello di Carlo Emanuele 111 a sinistra (fig. 5). Nello specchio del piedestallo di quest'ultimo è notevole un bassorilievo rappresentante la battaglia di Guastalla, lavoro dei fratelli Collini. Nel centro della croce, dinanzi all'altare, sorge un'altr'urna che serve di depositorio al corpo dell'ultimo re, e vi riposano ora le ceneri di Carlo Alberto trasportate da Oporto (fig. 6).
Dietro la chiesa è un seminario imponente con bel porticato nella corte. Addì 8 settembre si fa sempre gran festa a Superga e alla vigilia s'illumina la cupola a cui si sale per una scala angusta praticata nel doppio muro della chiesa.
Sul cadere del secolo scorso il Governo provvisorio del Piemonte decretava di cambiar la R. Basilica in un tempio dedicato alla Riconoscenza Nazionale, rimovendo dai sotterranei le ceneri regie e principesche, ad imitazione di quanto avevano fatto i repubblicani di Francia nelle regie tombe di San Dionigi (6 agosto 1793). Per altro, nonostante il decreto del 17 nevoso, anno VI della Repubblica (6 gennaio 1799), la chiesa fu officiata sino al 22 marzo 1801, nel qual anno soltanto la Commissione esecutiva del Piemonte abolì la Congregazione della Madonna di Superga, essendo cessati i motivi di ulteriormente conservarla in attività. Ma l'abate Avogadro, già presidente della Congregazione, rimase a custodia del monumento e serbò illeso il deposito delle regie ceneri, finché a sua istanza fu decretato di conservar la Basilica qual monumento artistico. La biblioteca poi fu assegnata all'Accademia eli scienze e letteratura di Torino, trattone alcuni libri accordati al Museo di storia naturale.