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   La famiglia dell' antiquario
   Ans. Lo sento, ma non so come rimediarvi. Pan. Se vorla redur a non aver da magnar? Ans. Ci sono l'entrate.
   Pan. Co le se magna in erba, no le frutta el terzo. E
   de ste care niora e madonna, cossa disela ? 1 Ans. Io dico che non si può far peggio. Pan. No la pensa a remediarghe ? Ans. Io non ci vedo rimedio. 2
   Pan. Ghe lo vedevave ben mi, se gli' avesse un poco
   d'autorità in sta casa. Ans. Caro signor Pantalone, io vi do tutta l'autorità che volete.
   Già. Sì, caro signor suocero, prendete voi 1' economia della nostra casa ; assisteteci per amor del cielo ; fatelo per la vostra figlia, per il vostro sangue. Pan. Me defepiace che anca eia xe mezza matta. Ma in casa mia non la giera cussi; la s'ha fatto dopo che la xe qua, onde spererìa can facilità redurla in tei stato de prima.
   Ans. Anche mia moglie una volta era una buona donna ; ora è diventata un serpente. Pan. Crederne, patroni, che ste donne le xe messe suso da sti so conseggieri.
   1 Pantalone mette in un fascio la nuora con la suocera. Gli hanno guastato anche la figlia.
   2 Non è possibile strappar altro di bocca al Conte; non ci vede rimedio, non ci ha pensato mai ; e ne è incapace. E allora Pantalone con un tratto da gran signore insinua delicatamente : — Se ci avesse lui una pò di autorità in questa casa...— Si badi all'effetto imprevisto di queste parole semplicissime: il vecchio Conte gli cede subito tutti i suoi diritti di Capo di casa, il figlio quasi piinge per la contentezza. Dio mio! c'era un rimedio semplice, pronto ; e loro, sciocchi, non ci avevano mai pensato ; e ora che Pantalone non si esibisce, ma insinua così, senza darsi importanza, una sua idea nelle loro teste vuote, abuliche, son felicissimi e si afferrano ad essa come a una tavola di salvezza in un naufragio.