108- La famiglia dell' antiquario
Cav. È stata scoperta essere quella che ha seminato discordie fra suocera e nuora, ed ora fra esse trattasi l'aggiustamento.
Già. Voglia il cielo che segua !
Dot. (dall'appartamento d'Isabella) La signora Isabella è persuasa di tutto e se la signora Doralice verrà nella sua camera a riverirla, l'abbraccerà con amore e con tenerezza.
Cav. Vado a dirlo alla signora Doralice (va da Doralice
Già. Dunque mia madre è placata.
Dot. Placatissima; tutto è accomodato.
Già. Sia ringraziato il cielo. 1
Cav. (dall'appartamento di Doralice) La signora Doralice è prontissima a ricevere l'abbraccio dalla signora Isabella. Ma che venga ella nella sua camera.
Dot. Glielo dirò, ma dubito non si farà nulla, (va da Isabella
Già. Mi pare veramente che tocchi a mia moglie.
Cav. Pretende ella d'esser l'offesa.
Pan. (dall'appartamento d'Isabella) Mia fia no voi vegnir da so madonna ? Aspettò, che anderò mi a farla vegnir e la vegnirà. (va da Doralice
Già. Vedete? Anche suo padre le dà il torto.
Cav. Il buon vecchio fa per metter bene.
Ans. (dall'appartamento d'Isabella) Oh questa sì eh'è bella ! La suocera anderà ad umiliarsi alla nuora ?
Pan. (dall'appartamento di Doralice) La xe giustada. Mia fia vegnirà da siora Contessa; basta che la ghe vegna incontro co la la vede, per darghe coraggio.
Tutti sono in agitazione in questa scena tumultuosa; ognuno fa qualche cosa, anche — pare impossibile — Anselmo. Solo il marito se ne sta inoperoso, quasi in un angolo, a guardare; e di quando in quando si ode la sua voce fioca e supplichevole.