Stai consultando: 'La Famiglia dell'Antiquario ', Carlo Goldoni

   

Pagina (101/132)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (101/132)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Atto ter/,»
   95
   4
   Pane. Quanto ha pagato tutta questa roba?
   Ans. Sentite, ma in confidenza, che nessuno lo sappia; l'ho avuta per un prezzo bassissimo. Per tremila scudi.
   Pane. Signor Conte, in confidenza, che nessuno ci senta questa è roba che non vale tremila soldi.
   Ans. Come ! non vale tremila soldi ?
   Pan. (Bella da galantomo!)
   Ans. L'avete bene osservata?
   Pane. Ho veduto quanto basta per assicurarmi di ciò.
   Ans. Ma i crostacei?
   Pane. Sono ostriche, trovate nell'immondizie, o gettate dal mare quando è in burrasca.
   Pan. Trovae sui monti del poco giudizio.
   Ans. E i pesci petrificati?
   Pane. Sono sassi un poco lavorati collo scalpello, per ingannare chi crede.
   Pan. Ghe sarà anca pietrificà e indurlo el cervello de qualche antiquario.
   Ans. E le mummie?
   Pane. Sono cadaveri di piccoli cani, di gatti, e di sorci sventrati e seccati.
   Ans. Ma il basilisco?
   Pane. E un pesce marino che i ciarlatani sogliono accomodare in figura di basilisco e se ne servono per trattenere i contadini in piazza, quando vogliono vendere il loro balsamo.
   Ans. Signor Pancrazio, voi m'uccidete, voi mi cavate il cuore. E i quadri, le pitture, le miniature ?
   Pane. Per quel poco che ho veduto, sono cose che possono valere cento scudi, se vi arrivano.
   Ans. Dubito, o che vi vogliate prender spasso di me, o che lo facciate per indurmi a vendervi queste robe a buon mercato; ma v'ingannate, se lo credete.
   Pane. Io sono un uomo d'onore. Non son capace d'ingannarvi; ma vi dico bensì che siete stato tradito.