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La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   88-
   La famiglia dell' antiquario
   glior cosa del mondo. Sinora ho mostrato di non curarmene, per star a vedere sin dove giungevano i vostri opposti capricci; ora non posso più, e pensandovi seriamente, ho deliberato di porvi rimedio. Ho piacere che si trovino presenti questi signori, i quali saranno giudici delle vostre ragioni e delle mie deliberazioni. Principiamo dunque... i
   SCENA XX.
   Brighella e detti
   Bri. Sior padron. (al conte Anselmo
   Ans. Che c'è?
   Bri. El negozio è fatto, la galleria è nostra, 1 e gh'ho qua l'inventario.
   Ans. Con licenza di lor signori. (s'alza
   Pan. Tornela presto ?
   Ans. Per oggi non torno più. (parte con Brighella
   Pan. Bella da galantuomo!
   Dor. Possiamo andarcene ancora noi.
   Pan. Senza il sior Conte, gh'è remedio 2 che vegnimo in chiaro del motivo de ste discordie?
   La chiusa della scena è piena di comicità. Non avendo per il momento altro oggetto di distrazione, il Conte si ricorda finalmente che v'è un Consiglio di famiglia. Quel a proposito è uno sproposito divertentissimo, com'è divertente il suo discorsetto rapido, senza serietà, con la solita allegra incoscienza; mentisce anche, senza saperlo, quando afferma che è stato a vedere sin dove giungevano i capricci delle donne... Uomo accorto, insomma, che vede, prevede e prende le sue misure a tempo : ' ho deliberato di porvi rimedio „.
   Scena XX. — 1 Quel nostra è degno di Brighella. La galleria del Conte è gloria di tutti e due : non ha egli contribuito a formarla ? Gran briccone !
   2 c'è caso, probabilità che...