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La famiglia dell' antiquario
Dor. Una volta per uno, toccherà ancor a me.
Pan. Mo, se non ho guancora principià ! Sior Conte, la parla eia, che mi non posso più. (ad Anselmo
Ans. Avete finito ? si sono aggiustate ? E fatta la pace ?
Pan. Dov'elo stà fina ad esso? No l'ha sentìo ste do campane che non tase mai ?
Ans. Con un cammeo di questa sorta davanti agli occhi, non si sentirebbero le cannonate.
Pan. Cossa avemio da far?
Ans. Parlate voi, che poi parlerò io. (torna ad osservar il cammeo
Pan. Me proverò un'altra volta. Siora Contessa, voria pregarla de dir i motivi de i so desgusti contro mia fia. 1 (ad Isabella
Isa. Oh ! sono assai...
Dor. I miei sono molto più.
Pan. Tasè là, siora; lassò che la parla eia, e po parlerò vu.
Dor. Ah sì, deve ella parlare la prima, perchè... ( Ho quasi detto perchè è più vecchia ( al Cavaliere
Cav. (Avreste fatto una bella scena)!
Pan. La favorissa de dirghene qualchedun. (ad Isabella
Isa. Non so da qual parte principiare.
Già. Signor suocero, se aspettiamo che esse dicano tutto con regola e quiete, è impossibile. Io, che so le doglianze dell'una e dell'altra, parlerò io per tutte due. Signora madre, vi contentate ch'io parli?
1 Pantalone vorrebbe fare ' un piccolo discorsetto „ d'occasione, ma il brav'uomo, interrotto dalle due donne, s'ingarbuglia e non sa andare avanti; e chiede soccorso al Conte, che è in adorazione del cammeo e si sveglia come trasognato : È fatta la pace ? E Pantalone, lasciato a sè stesso, da buon mercante che non sa fare discorsi, cambia tattica, interroga... : ' Vorrìa pregarla de dir i motivi de i so desgusti contro mia fia „ .