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La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   78-
   La famiglia dell' antiquario
   
   SCENA XIII.
   Camera della contessa Isabella.
   La contessa Isabella e il Dottore.
   Isa. Auclie voi mi rompete la testa ?
   Dot. Io non parlo ; ma ella ha udito che cosa ha detto il signor Pantalone ?
   Isa. Come c' entra quel vecchio in casa mia ? Qui comando io, e poi mio marito. 1
   Dot. Benissimo, non pretende già voler far da padrone; egli mostra dell'amore per questa casa, e desidera di vedere in tutti la concordia e la pace.
   Isa. Se vuol che vi sia la pace, faccia che sua figlia abbia giudizio.
   Dot. Egli protesta ch'ella è innocente.
   Isa. E innocente? È innocente? E voi ancora lo dite? Sia maledetto quando il diavolo vi porta qui.
   Dot. È il signor Pantalone che dice ch'ella è innocente. Io non lo dico.
   Isa. Basta, se vi sentite di dirlo, andate fuori di questa camera.
   Dot. Questa è una bellissima cosa. Ora mi vuole, ora mi scaccia.
   Isa. Se mi fate rabbia ! Andatemi a prendere da bere.
   Dot. Vado. (parte per prendere da bere
   Scena XIII. — 1 Dove il marito non comanda, comanda la moglie. — E' l'unica battuta un pò comica di questa scena, ch'è vuota, come le tre seguenti, tutte svolgentisi in camera della Contessa e con evidente parallelismo con le prime sette di questo atto II. L'appartamento della Contessa è il contraltare dell'appartamento della Contessina, ma è davvero un misero campo di battaglia, dove anche il dispetto è caricato, volgare, isterico; e la vittima n'è il Dottore. L'azione, senza queste scene, guadagnerebbe in concisione e rapidità.