Atto secondo
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SCENA VII.
Doralice ed il Cavaliere del Bosco.
Cav. Cara signora Contessa, volete credere a questa
sorta di gente ? Dor. Me lo ha detto in una maniera, che mi assicura
essere la verità. Cav. Sapete pure che è cameriera antica della contessa Isabella.
Dor. Appunto per questo ; se non fosse la verità non mi avrebbe detto cosa che potesse pregiudicare alla sua padrona. Cav. Le avrà gridato ; sarà disgustata. Dor. Signor Cavaliere, la riverisco. (vuol partire
Cav. Perchè privarmi delle vostre grazie? Dor. Perchè siete parziale della signora suocera. Cav. Io son servitor vostro. Ma vorrei vedervi quieta e contenta.
Dor. Una delle due: o siete per me o siete per lei.
Cav. Da Cavaliere, eh' io sono per voi.
Dor. S^ siete per me non mi avete da contraddire.
Cav. Dirò tutto quello che dite voi.
Dor. Fra mia suocera e me, chi ha ragione ?
Cav. Voi.
Dor. Chi è l'offesa? Cav. Voi.
Dor. Chi ha da pretendere risarcimento? Cav. Voi.
Dor. Chi ha da cedere ? Cav. Voi. Dor. Io ?
Cav. Voi no, voleva dire.... Dor. Ella ha da cedere. Cav. Certamente.