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La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   60-
   La famiglia dell' antiquario
   Dor. Signor Cavaliere, conosco di non meritare le vo-tre grazie, e perciò permettetemi che prima d'ogai altra cosa vi faccia un' interrogazione
   Cav. V' ascolterò colia maggior premura del mondo.
   Dor. Ditemi di grazia, ma non mi adulate, perchè vi riuscirà di farlo per poco. 1
   Cav. Yi giuro la più rigorosa sincerità.
   Dor. Ditemi se siete venuto a favorirmi per qualche bontà che abbiate concepita per me, oppure perchè unicamente vi prema di conciliarmi colla contessa Isabella.
   Cav. Se ciò mi riuscisse di fare, sarei contento ; ma in ogni modo vi accerto, o signora, che unicamente mi preme 1' onore della vostra grazia.
   Dor. Siete disposto a preferirmi a mia suocera ?
   Cav. Lo esige il vostro merito, e una rispettosissima inclinazione mi obbliga a desiderarlo.
   Dor. Non avete dunque difficoltà a dichiaravi in faccia della medesima.
   Cav. Mi basta non mancare alla civiltà, 2 per non offendere il mio carattere.
   Dor. Non son capace di chiedervi una mala azione.
   Cav. Comandate, e farò tutto per obbedirvi.
   Dor. Sappiate eh' io sono da mia suocera gravemente offesa.
   Cav. Ma come ? anzi mi pare, perdonatemi, che voi l'abbiate molto bene beffata.
   Dor. Eh, queste sono bagattelle. Le offese che ella mi ha fatte, sono di maggior rilievo.
   Cav. Sono passate poche ore, dacché ho avuto l'onor di vedervi. È accaduto qualche cosa di nuovo ?
   Scena V — 1 E' un primo avvertimento al Cav. che torna all'attacco, ma trova Doralice pronta a prenderlo di fronte, senza infingimenti: o per lei o contro di lei.
   2 Intendi : convenienza sociale, educazione.