Atto secondo
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Dor. Mandatela con qualche pretesto; mi preme di parlarle.
Già. Per l'amor del cielo, non fate peggio. Dor. Non dubitate.
Già. Avrei piacere che vedeste mia madre.
Dor. Se mi vuol vedere, questa è la camera.
Già. Non so che dire, vi vuol pazienza. (parte
SCENA II. Doralice sola.
Giacinto facilmente si fa piegare dove e come si vuole. Mi preme tenerlo forte e costante del mio partito, perchè a suo tempo spero ridtirlo a far quello che non ha coraggio di fare.
Dopo il primo infelice tentativo di pacificazione fatto da' due Cavalieri 1' azione si trasporta per le prime otto scene in camera di Doralice, che ha provocato lo scandalo; e Doralice mette ora in opera il disegno di tirar dalla sua, con le buone, le persone di casa e isolare la suocera. E comincia col marito, ch'è la conquista più facile. Questa prima scena riesce a un effetto comico inaspettato, perchè scaturisce dal contrasto tra la disperazione che è nel volto e nelle parole del marito e l'ingenuità spiritosa e birichina della moglie, *che scherzando pensa al serio.
Da notare alcune minuzie psicologiche nel carattere di Giacinto, la cui passività ha rilievi finissimi. Non dice come Pantalone : Troverò io il rimedio; ma dice, come spettasse ad altri : ' ... converrà pensare al rimedio „. Non dice : L'abito lo farò io; ma dice : ' Ho rossore che vostro padre... ; voglio andare io medesimo a ringraziarlo „ . Non dice : Farò venire Colombina anche con la forza; ma dice : ' Non vorrà venire „. E se ne va via, senza un pensiero in testa, senza un proposito : ' Non so che dire, vi vuol pazienza „. E la paralisi della volontà.
Scena II. — A Doralice, ch'è una giovane borghese di 23 anni, non manca nè il fiuto femminile nè l'energia; e in pochi giorni ha conosciuto le persone di famiglia, e prima il marito ' che si fa piegare dove e come si vuole „. Lei ha nelle vene il sangue di Pantalone e lui quello... del Conte Anselmo. Da un maniaco un Ebulico; chè la manìa non è volontà, ma degenerazione di volontà.