Atto secondo
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Dor. Ma di che mai vi potete dolere?
Già. Voi non volete rispettare mia madre.
Dor. Che cosa pretendete eh' io faccia, per darle un segno del mio rispetto? Volete che vada a darle l'acqua da lavare le mani? Che vada a tirarle le calze, quando va a letto?
Già. Oh ! non la vogliamo finir bene.
Dor. Dite, non lo sapete, ch'io sono stata stamattina la prima a salutarla?
Già. Sì, e nel salutarla l'avete strapazzata.
Dor. L'ho strapazzata? Non è vero.
Già. Le avete detto vecchia.
Dor. Oh ! oh ! oh ! Mi fate ridere. Perchè le ho detto vecchia, s'intende ch'io l'abbia strapazzata? Pretende; forse di essere giovine?
Già. Non è una giovinetta ; ma non le si può dire ancor vecchia.
Dor. E vostra madre.
C^ia. Quando sarete voi di quell'età, avrete piacere che vi dicano vecchia?
Dor. Quando sarò di quell'età, vi risponderò.
Già. Fate con gli altri quello che vorreste che fosse fatto con voi.
Dor. Se a mia suocera Wk dicessi che è giovane, mi parrebbe in verità di burlarla.
Già. Che bisogno c'è che le diciate giovane o vecchia? Questo è il discorso più odioso che possa farsi a voi ^Itre donne. Non vi è nessuna, per vecchia che sia, che se lo voglia sentir dire. Sino ai trent' anni ve li nascondete a tre o a quattro per volta; dai trenta in su, si nascondono a decine e dozzine. Voi adesso avete ventitré anni ; scommetto qualche cosa di bello, che da qui a dieci anni ne avrete ventiquattro.
Dor. Via, bravo. Se volete che vostra madre sia più giovane di me, lo sarà.