Atto primo
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SCENA XXII.
La contessa Isabella e detti.
Isa. Signor Cavaliere, vi siete divertito bene ? Me ne rallegro.
Cav. (la tira in disparte) Signora Contessa, ho fatto tutto. La signora Doralice è pentita del suo trascorso. È pronta a domandarvi scusa; ma voi savia e prudente, non l'avete a permettere. Vi avete a contentare della sua disposizione, e per prova di questo, basta ch'ella sia la prima a salutarvi. Isa. Salutarmi e non altro? (piano al Cavaliere
Cav. (Adesso, adesso, aspettate) (piano a Doralice). Signora Contessina, a voi. Compiacetevi di fare quello che avete detto. Dor. Signora, perchè voi siete più vecchia di me, vi riverisco. (alla Contessa Isabella, parte
Isa. Temeraria! me la pagherai. (parte
Cav. Ecco fatto l'aggiustamento. (parte
'Leggete il primo atto della Famiglia dell' Antiquario e poi ditemi se protasi fu mai più sollecita, più svelta, più completa „ (F. Martini). Non tutto 1' atto, basta leggere la prima scena, che senza inutili preamboli ci mette in medias res. Alla prontezza del concepimento risponde nel Goldoni la prontezza dell' azione, delia scena, del dialogo. Ogni personaggio entrando o uscendo dalla camera dell' Antiquario, è in piedi, vivo e vero, davanti a noi, ciascuno col suo abito, col suo modo di fare e di dire, col suo carattere. Ci pare che la famiglia Terrazzani sia nostra vicina di casa, tanto la conosciamo bene ; che un pò di confidenza ce l'abbiamo anche noi con Brighella e Colombina e che ci divertiamo la nostra parte a veder entrare e uscire in quel palazzo birbe di antiquari e stracci di anticaglie. L' arte compie questo miracolo : noi tocchiamo con mano il disordine morale e finanziario di quella