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La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   50
   La famiglia dell' antiquario
   Dor. (E mio padre diceva che toccava a me).
   Cav. (Sono imbrogliato più che mai).
   Dor. La servitù mi ha da portar rispetto.
   Cav. Senz' altro.
   Dor. E a chi mi perde il rispetto, non devo perdonare.
   Cav. No certamente.
   Dor. (Oh guardate! Mio padre, che mi vorrebbe umile!)
   Cav. Ma pure qualche maniera bisogna ritrovare per accomodare questa differenza. 1
   Dor. Purché io non resti pregiudicata, qualche cosa farò.
   Cav. Faremo così. Procurerò che vi troviate a caso in un medesimo luogo. Dirò io qualche cosa per 1' una o per l'altra. Mi basta che voi vi contentiate di salutar prima la vostra suocera.
   Dor. Salutarla prima ? perchè ?
   Cav. Perchè è suocera.
   Dor. Oh! Questo non fa il caso.
   Cav. Perchè è più vecchia di voi.
   Dor. Oh ! perchè più vecchia, lo farò.
   Cav. Eccola che viene.
   Dor. Mi si rimescola tutto il sangue, quando la vedo.
   (s'alzano
   1 ' Differenza „ per dissidio, contrasto ecc. è frequente nella lingua del G.
   Questa scena XXI, forse, è un pò prolissa ; Doralice spiega la sua arte di guadagnar terreno nella partita impegnata, e con lo istesso intuito della suocera, ha capito il giuoco di lei : non farsi usurpare ' gli adoratori „. Il Cavaliere con la sua arte ridicola di corteggiatore è riuscito a montar su la nuora, a disfare gli effetti dell' ammonimento del padre, e a rendere più difficile la conciliazione. Infine si accorgerà anche lui, con una smorfia, della parte buffa che gli è toccata : ' Ecco fatto 1' aggiustamento „,