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La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   46
   La famiglia dell' antiquario
   SCENA XX.
   Doralice, poi Brighella.
   Dor. Povero padre, è molto buono. Non somiglia a queste bestie in questa casa. Se non fosse per mio marito, non ci starei un momento.
   Bri. Signora, gh' è qua un cavalier che ghe vorave 1 far visita. «
   Dor. Un cavaliere ? chi è ?
   Bri. Il signoi* Cavalier del Bosco.
   Dor. Mi dispiace che sono così in confidenza. Venga, non so che dire. Ehi, sentite.
   Bri. La comandi.
   Dor. Andate subito da un mercante, e ditegli che mi porti tre o quattro pezze di drappo con oro o argento, per farmi un abito.
   Bri. La sarà servida. Ma la perdona: lo sa el pa-dron? 2
   Dor. Che impertinenza ! Fate quello che vi ordino, e non pensate ad altro.
   Bri. (Eh, la se farà, la se farà).
   SCENA XXI.
   Doralice, poi il Cavaliere del Bosco.
   Dor. In questa casa hanno molto avvezzata male la servitù ; ma io, col tempo, vi porrò la riforma. Oh, non ha d'andare così. Un poco colle buone, un
   Scena XX. — 1 vorrebbe.
   2 Come a dire : Con quali denari ? — Impertinente anche lui come Colombina, ma con maggior discrezione. Sono sempre un pò servi padroni ; e la Contessina non dovrebbe contar più del Contino, che non conta nulla.