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La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Atto primo
   43
   Dor. In casa tutti si vestono, tutti spendono, tutti godono ; ed io niente.
   Pan. Abbiè pazienza, vegnira el zorno che stare ben anca vu. Sè ancora novella in casa ; gnancora no po-dè comandar.
   Dor. Sino la cameriera mi maltratta e non mi vuol obbedire.
   Pan. La xe cameriera vecchia de casa.
   Dor. Però le ho dato uno schiaffo.
   Pan. Oh' avè dà uno schiaffo ?
   Dor. E come che glie l'ho dato ! E buono !
   Pan. E me lo contè a mi ? E me lo disè co sta bella disinvoltura ? Quattro zorni che sè in sta casa, sco-menzè subito a menar le man, e po pretendè che i ve voggia ben, che i ve tratta ben, e che i ve sodisfa ? Me maraveggio dei fatti vostri : se saveva sta cossa, no ve vegniva gnanca a trovar. Se el fumo della nobiltà che avè acquistà in sta casa, ve va alla testa, considerò un poco meggio quel che sè, quel che sè stata e quel che poderessi esser, se mi no ve avesse volesto ben. Sè muggier de un Conte, sè de-ventada Contessa, ma el titolo no basta per farve portar respetto, quando no ve acquistò l'amor della zente colla dolcezza e coli'umiltà. Sè stada una povera putta, 1 perchè, co sè nassua, 2 no gh'aveva i capitali che gh'ho in ancuo, 3 e col tempo e col-l'industria i ho moltiplicai più per vu, che per mi. Considerò che poderessi esser ancora una miserabile, se vostro pare 4 no avesse fatto quel che l'ha fatto per vu. Ringraziò el cielo del ben che gh' avè. Portè respetto ai vostri maggiori ; siè umile, siè paziente,
   1 ragazza. — 2 quando siete nata. — 3 oggi. — 4 padre.