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La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Atto primo
   41
   volta andar in malora; ma mi, che gh'ho in sta casa mia fia, mi che gli' ho dà el mio sangue, non posso far de manco da no sentir con della passion le pa-squinade 1 che se fa della so mala condotta.
   Ans. Ognuno in questo mondo ha qualche divertimento. 2 Chi giuoca, chi va all'osteria ; io ho il divertimento delle antichità.
   Pan. Me dispiase de mia fia, da resto non ghe penso un figo.
   Ans. Vostra figlia sta bene e non le manca niente.
   Pan. Non ghe manca gnente; ma non la gh'ha gnatica un strazzo de abito d'andar fora de casa.
   Ans. Sentite, amico ; io in queste cose non me ne voglio impicciare.
   Pan. Ma qua bisogna trovarghe reniedio assolutamente.
   Ans. Andate da mia moglie, parlate con lei, intendetevi con lei, non mi rompete il capo.
   Pan. E se no la ghe remedierà eia, ghe remedierò mi.
   Ans. Lasciatemi in pace ; ho da badare alle mie medaglie, al mio museo, al mio museo.
   Pan. Perchè mia fia la xe fia de un galantomo, e la poi star al pari de chi se sia.
   Ans. Io non so che cosa vi dite. So che questo lume eterno è una gioia. Signor Pantalone, vi riverisco. (parte
   1 le beffe che si fauno...
   2 II Conte è il solo che faccia ridere, il solo personaggio comico. La sua mania disastrosa è ' un divertimento „ , un passatempo innocuo !
   Con 1' entrata in scena di Pantalone 1' azione prende un movimento decisivo. Nessuno de' personaggi finora conosciuti ha una qualche consistenza di serietà : debolezze, ripicchi, pettegolezzi, cicisbeismi: non si vede una volontà, una direttiva. La Casa pare una barcaccia alla deriva, ove nessuno avverte il pericolo del naufragio; e ciascuno si abbandona al proprio istinto inconsideratamente, con una spensieratezza e una incoscienza, che l'arte del G. inette