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La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Atto primo
   39
   Bri. La lassa che lo compagna... (in atto di andarsene Ans. Ma senti. (lo vuol trattenere
   Bri. Vegnira, vegnira. Poi esser che el gh'abbia qual-cossa altro. (Maledetto ! i mi sette zecchini).
   (parte correndo
   SCENA XVIII.
   Il conte Anselmo, poi Pantalone.
   Ans. Gran fortuna è stata la mia! Questa sorta d'antichità non si trova così facilmente. Gran Brighella per trovare i mercanti d' antichità ! Questo lume eterno l'ho tanto desiderato, e poi trovarlo sì raro! Di quei d'Egitto ? Quello di Tolomeo ? Voglio farlo legare in oro, come una gemma. Pan. Con grazia, se poi vegnir ? (di dentro
   Ans. È il signor Pantalone? Venga, venga. Pan. Servitore umilissimo, sior Conte. Ans. Buongiorno, il mio caro amico. Voi che siete mercante, uomo di mondo1 e intendente di cose rare, stimatemi questa bella antichità.
   E' una scena di una caricatura plebea e grossolana, che ricorda troppo da vicino la vecchia commedia dell' arte con la volgarità del trucco balordo. Che un patrizio maniaco sia ingannato da gente del mestiere, passi, che sia corbellato grossolanamente da' suoi servi, in materia di antiquaria, è arlecchinesco. Il Goldoni in questa scena ha caricato troppo la mano e ha deformato un po' la stupenda caricatura dell'Antiquario.
   Scena XVIII. — 1 È la virtù caratteristica di Pantalone, corte-san, sotto il qual titolo fece la prima grande comparsa nel teatro goldoniano (1738). Pantalone dei Bisognosi è la più importante maschera veneziana e il tipo delle più geniali creazioni del Goldoni, che con questo ricco e multiforme carattere ha espresso il venezianismo : arte, vita, costume, mercatura, dialetto, che diventerà per virtù sua la lingua del teatro comico italiano, come