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La Famiglia dell'Antiquario

Carlo Goldoni
Edizioni Principato, , pagine

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Atto primo
   35
   Isa. Come e' entra 1 età ? Per questo capo non pretendo ragione alcuna.
   Cav. Voglio dire...
   Isa. M' avete inteso. Ditelo al Conte mio marito, ditelo al Contino mio figlio, eh' io voglio le mie soddisfazioni, altrimenti so io quello che farò. Cavaliere, vi attendo colla risposta. (parte
   Cav. Poco mi costa secondar l'umore di questa pazza, tanto più che con questa occasione spero introdurmi dalla signora Doralice, la quale è più giovane ed è più bella. ^
   SCENA XVI. y^ Salotto nell' appartamento del conte Anselmo.
   Brighella ed Arlecchino vestito alV Armena con barba finta.
   Bri. Cussi, come ve diseva, el me padron 1' è impaz-zido per le antichità ; el tol 1 tutto, eì crede tutto ; el butta via i so denari in cosse ridicole, in cosse che no vai niente.
   Ari. Cossa avi intenzion ? Che el me toga mi per un'an-tigaia ? 2
   Bri. V'ho vestido con sti abiti e v'ho fatto metter sta barba, per condurve dal me padron, dargh 3 da intender che si' un antiquario e farghe comprar tutte quelle strazzerie 4 che v' ho dà. E poi i denari li spartirem metà per uno.
   Ari. Ma se il sior Cont me scovre, e inveze de denari el me favorisse delle bastonade, le spartirem metà per un ?
   Scena XVI. — 1 toglie, prende.
   2 anticaglia.
   3 dargli. — Notisi che Brig. e Ari. sono della vai di Bergamo « parlano un veneziano con accento lombardo.
   * stracci.