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La famiglia dell' antiquario
Col. L'ha detto in coscienza mia. Isa. Va via di qua.
Col. E ha detto di più, che avete da stare accanto al fuoco.
Isa. Va via di qua; sei una bugiarda. Col. Se non è vero, mi caschi il naso. Isa. Va via, o ti bastono.
Col. Se non l'ha detto, possa crepare. (parte
SCENA XV.
La Contessa Isabella e il Cavaliere del Bosco.
Isa. Non io credete; Colombina dice delle bugie. Cav. Dunque non sarà vero nemmeno dello schiaffo. Isa. Oh ! lo schiaffo poi glie 1' ha dato. Cav. Lo sapete di certo ?
I s a. Lo so di certo. E qui bisogna pensare a farmi
avere le mie soddisfazioni. Cav. Ci penserò. Studierò l'articolo 1 e vedrò qual
compenso si può trovare, perchè siate soddisfatta. Isa. Ricordatevi eh' io son dama, ed ella no. Cav. Benissimo.
Isa. Ch'io sono la padrona di casa. Cav. Dite bene. E che anche per ragione d' età vi si deve maggior rispetto.
Scena XV. — 1 La nobiltà aveva i suoi privilegi; la rigida etichetta del seicento, con la distinzione tra la dama e la non dama, stabiliva la gravità delle offese e le riparazioni. Quel mondo tra feudale e spagnolesco era ormai in rovina, coperto di ridicolo, ma la contessa Terrazzani vive ancora in quel mondo e non si accorge che la prendono tutti per ' pazza „ : una bella originale ! Se il marito è il maniaco dell'antiquaria, la moglie è la maniaca della nobiltà.