Atto primo
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Cav. Non mi pare motivo per accendere un sì gran fuoco.
Isa. Ma bisogna sapere perchè l'ha fatto.
Col. Oh ! qui sta il punto.
Cav. Via, perchè 1' ha fatto ?
Isa. Tremo solamente in pensarlo. Non posso dirlo. Colombina, diglielo tu.
Col. Ha detto che la mia padrona non comanda più.
Isa. Che vi pare ? (al Cavaliere
Col. Ha detto eh' è vecchia....
Isa. Zitto, bugiarda; non ha detto così. Pretende voler ella comandare. Pretende essere a me preferita, e perchè la mia cameriera tiene da me, le dà uno schiaffo ?
Cav. Signora Contessa, non facciamo tanto rumore.
Isa. Come? dovrò dissimulare un'offesa di questa sorta ? e voi me lo consigliereste ? Andate, andate, che siete un mal cavaliere ; e se non volete voi abbracciare l'impegno, ritroverò chi avrà più spirito, chi avrà più convenienza di voi.
Cav. (Bisogna secondarla). Cara Contessa, non andate in collera ; ho detto così per acquietarvi un poco ; per altro 1' offesa è gravissima e merita risarcimento,
Isa. Dare uno schiaffo alla mia cameriera?
Cav. È una temerità intollerabile.
Isa. Dir ch'io non comando più?
Cav. E' una petulanza. E poi dire che siete vecchia ? 1
Isa. Questo vi dico che non l'ha detto; non lo poteva dire, e non 1' ha detto.
' Il Cavaliere si prende il gusto, senza parere, di ripetere l'ingiuria, che fa tanto dispetto alla Contessa, ma più ci prende gusto Colombina, che si presenta con finte lagrime, inventa le offese, e poiché la padrona da quell'orecchio non sente, batte e ribatte, malignamente. E proprio una ' bella impertinente „ ! Comicità superficiale, un po' della vecchia commedia, ma sempre interessante.
N- Vaccalluzzo -Goldoni, La famiglia dell'antiquario
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