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La famiglia dell' antiquario
SCENA XIV.
Il Cavaliere del Bosco e dette.
C a v . Permette la signora Contessa ? 1
Isa. Cavaliere, siete venuto in tempo. Ho bisogno di voi.
C a v . Comandate, signora. Disponete di me.
Isa. Se mi siete veramente amico, ora è tempo di dimostrarlo.
C a v . Farò tutto per obbedirvi.
Isa. Doralice, che per mia disgrazia è sposa di mio figliuolo, mi ha gravemente offesa ; pretendo le mie soddisfazioni, e le voglio. Se lo dico a mio marito, egli è uno stolido che non sa altro che di medaglie. Se lo dico a mio figlio, è innamorato della moglie e non mi abbaderà. Voi siete cavaliere, voi siete il mio più 2 confidente, tocca a voi a sostenere le mie ragioni.
C a v . In che consiste 1' offesa ?
Col. Ha dato uno schiaffo a me.
C a v. Non vi è altro male ?
Isa. Vi par poco dare uno schiaffo alla mia cameriera ?
Col. Sono dieci anni eh' io servo in questa casa.
Scena XIV. — 1 II Cav. del Bosco è un altro cicisbeo della contessa Isabella, che ci teneva a tenerselo caro, perchè più giovane e galante.
2 Si direbbe meglio ' maggior „. — I servizi di questo Cavaliere vorrebbero essere di un grado più elevato, non sarebbero bastati — come pel povero Dottore — nè l'accostare una sedia nè il regalo di una tabacchiera. Qui c'è una quistione d'onore, una qualche cosa di cavalleresco; più fortunato quindi del suo collega in cicisbeismo, don Alonso nel Cavaliere e la Dama, a cui non una offesa tra suocera e nuora, ma toccava di riparare un'offesa del servo: 'Mio marito non abbada a queste cose...., e a voi tocca a tener in dovere la mia servitù „ (a 1).