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La famiglia dell' antiquario
Dot. Ho avuto in questi giorni di molti affari. Isa. Eh ! le amicizie vecchie si raffreddano un poco per volta.
Dot. Oh, signora, mi perdoni. La non può dire così. Dal primo giorno che ella mi ha onorato della sua buona grazia, non può dire che io abbia mancato di servirla in tutto quello che ho potuto. Isa. Datemi quella sedia.
Dot. Subito la servo. (le porta una sedia
Isa. Avete tabacco ? (sedendo
Dot. Per dirla, mi sono scordato della tabacchiera. Isa. Guardate in quel cassettino, che vi è una tabacchiera, portatela qui. Dot. Sì, signora. (va a prender la tabacchiera
Isa. (Mi piace il Dottore, perchè conosce i suoi doveri ; 1 non fa come quelli che, quando hanno un poco di confidenza, se ne prendono di soverchio), (da se Dot. Eccola. (presenta la tabacchiera alla contessa Isa. Sentite questo tabacco. (gli offerisce il tabacco Dot. Buono per verità. Isa. Tenete, ve lo dono. Dot. Anche la tabacchiera ? Isa. Sì, anche la tabacchiera. Dot. Oh ! le son bene obbligato. Isa. Oggi starete a pranzo con me. Dot. Mi fa troppo onore. Ho piacere, così vedrò la
signora Doralice, che non ho mai veduta. Isa. Non mi parlate di colei.
1 I piccoli doveri, cioè servizi, de' Cavalieri cominciavano dal baciamano, continuavano nella frivola secreta conversazione, si trasportavano fuori al passeggio. Il tabacco era uno de' vizietti più diffusi nella galanteria maschile e femminile di allora; e nella Gazzetta Veneta, n. 1, del Gozzi leggesi un apposito galateo della tabacchiera.