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La famiglia dell' antiquario
Dor. Io sono la padrona che ti domanda.
Col. Oh! mi perdoni, la mia padrona è l'illustrissima signora Contessa.
Dor. Io in questa casa non son padrona?
Col. Io servo la signora Contessa.
Dor. Per domani mi farai una cuffia.
Col. Davvero che non posso servirla.
Dor. Perchè?
Col. Perchè ho da far per la padrona.
Dor. Padrona sono anch'io, e voglio esser servita, o ti farò cacciar via.
Colgono dieci anni ch'io sono in questa casa.
Dor. E che vuol dire per questo?
Col. Voglio dire che forse non le riuscirà di farmi andar via.
Dor. Villana! Malcreata!
Col. Io villana? La non mi conosce bene, signora.
Dor. Oh, chi è vossignoria ? Me lo dica, acciò non manchi al mio debito.
Col. Mio padre vendeva nastri e spille per le strade. Siamo tutti mercanti. 1
Dor. Siamo tutti mercanti ? Non vi è differenza da
vetta della vecchia commedia dell'arte, vestito bianco, grembiule verde e la cuffietta su' capelli : varia, mutevole, birichina, graziosa, vivace, di lingua sciolta e di cervello sottile; personaggio carissimo al Goldoni, che aveva un debole per le donne e per suo mezzo ritrasss sulla scena nella sua multiforme e complicata natura la psicologia del carattere femminile. Che meravigliosa ricchezza di Colombine nel teatro goldoniano !
1 Colombina è naturalmente l'alleata della padrona, ne ha già assorbito il veleno ; e più istintiva com' è, non lo nasconde neppure. Il primo incontro è già una dichiarazione di antipatia, di ostilità, tra di minaccia e di sfida. Scena di una rapidità e di una vivacità schietta, petulante, comicissima. Quella risposta — Siamo tutti mercanti — è di una finezza tale che non ne sarebbe capace 1' aristocratica padrona.