lja famiglia dell'antiquario
SCENA VII.
Il conte Giacinto e Doralice.
Dor. Che ne dite, eh ? Ci ha dato questa bella risposta.
Già. Che volete ch'io dica ? Le medaglie lo hanno incantato.
Dor. Se egli è incantato, non siete incantato voi.
Già. Cosa mi consigliereste di fare ? 1
Dor. Dir le vostre e le mie ragioni.
Già. Finalmente è mio padre; non posso e non deggio mancare al dovuto rispetto.
Dor. Avete sentito ? Vostra madre ha quattrocento zecchini da spendere. Fate che ne spenda ancora per me.
Già. Sarà difficile cavarglieli dalle mani.
Dor. Se non vuol colle buone, obbligatela colle cattive.
Già. È mia madre.
Dor. Ed io son vostra moglie.
Già. Vi vorrei pur vedere in pace.
Dor. È difficile.
Già. Ma perchè ?
Dor. Perchè ella è troppo superba.
Già. E voi convincetela coli' umiltà. Sentite, Doralice mia, due donne che gridano, sono come due porte aperte, dalle quali entra furiosamente il vento; basta chiuderne una, perchè il vento si moderi.
Dor. La mia collera è un vento, che in casa non fa rumore.
Scena VII. — 1 Comica 1' uscita di Giacinto. Il marito, che in una quistione come questa, chiede consiglio alla moglie ! Pare don Abbondio che, non sapendo che fare, chieda consiglio a Perpetua...